Formia / Avvicendamento guida commissariato, duro attacco d’accusa dell’ex sindaca Villa

Attualità Formia

FORMIA – Un commissariato, quello di Formia, che non trova pace e nel giro di 11 mesi ricambia il suo dirigente. La partenza del dottor Celestino Frezza e l’arrivo dal distaccamento di Roma della Polfer, il vice questore Paolo Gemma, è al centro di una dura analisi dell’ex sindaca Paola Villa che “non desterà né simpatie né amicizie, ma tanto disappunto”. Ma l’avvicendamento di un dirigente, seppur dopo poco tempo, in senso all’ultimo commissariamento della Polizia del territorio regionale e provinciale è argomento della politica, anche di quella periferica? Il capogruppo della lista “Un’altra città” offre una risposta affermativa al quesito: “Chi si dedica alla cosa pubblica, chi si propone e viene eletto o consigliere comunale o sindaco o consigliere regionale, o presidente di provincia o di Regione, non può restare in silenzio davanti a scelte che continuano a non tutelare un territorio. È anche compito della politica e di chi vuole farla come scelta di impegno, non restare indifferente ed evidenziare criticità che minano la sicurezza, la salute, la crescita e l’economia di un territorio”.

Come da noi anticipato domenica il giorno dopo avrebbe assunto il comando del commissariato di via Olivastro Spaventola il vice questore Gemma: “A meno di un anno solare questo cambio di ruoli e di incarichi non può essere considerato né prassi né normalità – ha aggiunto l’ex sindaca di Formia – Tutti sappiamo quanto il sud pontino dovrebbe essere ‘attenzionato’ perché territorio in cui la criminalità organizzata fa il bello e cattivo tempo, influenza imprenditoria, appalti, politica ed economia. Formia e non solo Formia, meriterebbe un commissariato stabile, con dirigenti che non cambiano ogni due e tre anni, che siano informati su quanto accade e soprattutto su tutte le famiglie, i clan e i loro prestanomi che a Formia gestiscono negozi, dirigono imprese, organizzano feste e si salutano caldamente con chi amministra o ha un ruolo da amministratore. Formia e non solo Formia, meriterebbe una maggiore attenzione da parte del Ministero dell’Interno, che non ha mai potenziato il commissariato, non ha mai eseguito un vero cambio generazionale e – accusa l’ex primo cittadino – soprattutto non si è mai chiesto perché in questi anni, nonostante arresti, sparatorie e blitz, il commissariato di polizia non abbia condotto una operazione di contrasto al crimine organizzato”.

Con quali conclusioni? L’ex sindaco, augurando al neo dirigente del commissariato un buon lavoro, gli rivolge un invito. E’ quello di “leggersi le considerazioni che ci sono nella corposa inchiesta denominata “Sistema Formia” andata in prescrizione (almeno per conoscere chi ha governato e chi governa questa città) che dedichi un po’ di tempo a leggersi le tante carte dell’operazione Golfo, di “Formia Connection”, dell’inchiesta “Portobello”, a leggere i verbali redatti dopo il ferimento di Gustavo Bardellino, anche quelli redatti appena un anno fa…decine e decine di pagine, ore e ore di lavoro che fino ad oggi restano nel vuoto ed anche loro, come il commissariato, non trovano pace”. La guerra di Paola Villa …