MINTURNO – Non si andrà a processo per i nove dipendenti del Comune di Minturno che erano stati indagati per essersi allontanati dal posto di lavoro. Su di loro pendevano i reati di truffa ai danni dello Stato e interruzione di pubblico servizio. Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario, ha respinto la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal pm Simona Gentile.
Sono stati prosciolti da ogni accusa i dipendenti comunali Elisa Falso 55 anni, Salvatore Adipietro 57 anni, Loreto Mazzucco 49 anni, Giuseppe Albano 51 anni, Pietro Conte 55 anni, Ermanno Schioppa 53 anni, Vincenzo Lionello 53 anni, Antonio Rasile 53 anni e Giacomo Giunta 55 anni, difesi dagli avvocati Massimo Signore, Mattia Aprea, Giancarlo Ciufo, Vincenzo Macaari, Maurizio Faticoni, Pietro Corona.
Secondo i rilievi dei carabinieri della stazione di Minturno, i nove impiegati avevano timbrato il cartellino di mattina ma in seguito si erano allontanati dal posto di lavoro per svolgere le proprie faccende personali.
Le indagini vennero coordinate dal pm Simona Gentile. Il blitz dei militari dell’Arma avvenne il 19 gennaio 2012, dopo le 15, al rientro pomeridiano. Furono acquisiti i cartellini delle presenze, con la conseguente identificazione dei dipendenti che in quel momento non si trovavano sul posto di lavoro.
Ma tutte le accuse sono ora cadute: i nove dipendenti hanno dimostrato che l’assenza sul posto di lavoro era giustificata.