FORMIA – A fronte del “licenziamento” firmato alcuni mesi dopo la sua elezione da parte del sindaco di Formia Gianluca Taddeo l’ex comandante della polizia locale del Comune Rosanna Picano ha deciso di “continuare la mia buona battaglia”. La promessa l’ha mantenuta davanti ad uno dei magistrati più attenti e zelanti della sezione lavoro del Tribunale di Cassino. La dottoressa Annalisa Gualtieri dovrà decidere se l’alta e storica dirigente del comunale potrà tornare nel posto da cui è stata “cacciata” nel 2022 dal Primo Cittadino in carica. Con un tema su cui si esprime abitualmente un magistrato in un contenzioso di lavoro: dimensionamento. Questa parolina magica è stata più volte pronunciata nell’udienza inaugurale del dibattimento da due legali che alle amministrative del 2021 fecero le fortune elettorali dell’allora candidato di Forza Italia.
Ora gli avvocati Luca Scipione e Giuseppe Masiello hanno deciso di posizionarsi, come i cinesi, lungo gli argini del fiume della politica formiana ma sulla riva opposta. L’hanno chiarito diventando presidente e socio fondatore dell’associazione socio-politica “Iniziativa per Formia” e la tensione della prima udienza è stata stemperata dal riconosciuto homour inglese dell’avvocato Masiello.
Il legale confermato dalla Giunta Taddeo, il professor Maurizio Danza, ha erroneamente chiamato la dottoressa Picano la…”comandante Picano” e l’avvocato Masiello ha strappato un sorriso al giudice Gualtieri replicando con una battuta: “Caro collega.. hai detto bene…non ti sei sbagliato”. Da tempo dirigente del suo nuovo ma isolatissimo settore degli Affari Generali (è stato delocalizzato nell’ex caserma dei carabinieri di vis Lavanga), l’ex comandante della Polizia Locale ha deciso di riprendere con maggiore vigore e slancio il suo personale ‘braccio di ferro ’ a distanza con il sindaco Taddeo. L’ha fatto dopo aver smaltito la decisione per il tipo di sentenza emessa dal Tar del Lazio-sezione di Latina che aveva sollevato (dopo un’attesa durata sette mesi al termine della discussione del ricorso) l’eccezione di giurisdizione. I giudici amministrativi avevano motivato la loro decisione di non pronunciarsi contro la delibera della Giunta di centro destra di sollevare l’ex comandante , poi avvenuto attraverso un decreto del sindaco Taddeo, dall’incarico svolto per anni dopo la vittoria di un concorso ad hoc. Per questo tipo di controversia è competente il giudice ordinario, quello del lavoro per intenderci.
l legali dell’ex comandante hanno impugnato tutti quegli atti amministrativi che hanno provocato, di fatto, un dimensionamento e declassamento, professionale e funzionale, dell’alta e storica funzionaria. La dottoressa Gualtieri è stata invitata a pronunciarsi sulla legittimità o meno della delibera di Giunta numero 135/2022 che cominciò a rendere meno granitica la posizione della dottoressa Picano e, cioè, l’“approvazione del nuovo assetto organizzativo” dell’ente, nella parte in cui disponeva il superamento del corpo di Polizia Municipale ed istituiva il settore 3 comprendente gli uffici contratti, la centrale unica di committenza, Polizia amministrativa, Polizia stradale, Affari Legali”. Nel mirino degli avvocati Scipione e Masiello sono finite anche la deliberazione del Consiglio Comunale numero 24/2022 circa l’“approvazione del documento unico di programmazione 2022/2024” limitatamente ai riflessi della deliberazione Giunta comunale numero 135 del 31 maggio 2022, nella parte in cui, inglobava il corpo della Polizia Municipale” e quella di Giunta comunale numero 67/2022 relativamente alla “ridefinizione dell’assetto organizzativo” dell’ente.
La difesa dell’ex comandante ha chiesto al Tribunale del lavoro di Cassino di applicare quanto prevede il decreto legislativo 165 del 2001 che, recante le “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche” (il cosiddetto Testo unico del pubblico impiego), detta puntuali disposizioni sul riparto di giurisdizione tra giudice amministrativo e ordinario, prevedendo, in particolare, all’articolo 63, comma 1, di sancire la regola generale dell’attrazione nell’ambito della giurisdizione della gestione delle controversie relative al pubblico impiego privatizzato, che siano “devolute al giudice ordinario, in funzione di giudice del lavoro, tutte le controversie relative ai rapporti di lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni, incluse quelle le controversie concernenti l’assunzione al lavoro, il conferimento e la revoca degli incarichi dirigenziali e la responsabilità dirigenziale, nonché quelle concernenti le indennità di fine rapporto, comunque denominate e corrisposte, ancorché vengano in questione atti amministrativi presupposti”.
Ad avvalorare questa norma, poi, ci sono diverse sentenze della Cassazione, come quella delle sezioni Unite della Cassazione civile del 19 aprile 2023. Se questo processo continuerà il prossimo 27 febbraio la dottoressa Picano ha deciso di seguire una doppia strada nel contenzioso contro il Sindaco di Formia. Ha formalizzato la scelta di impugnare davanti il Consiglio di Stato anche la sentenza del Tar firmata dal presidente Riccardo Savoia. Si occuperà del contenzioso la quinta sezione di palazzo Spada il prossimo 30 gennaio che dovrà sentenziare una delle due opzioni sul tappeto: a decidere su questo ‘licenziamento” dovrà essere la magistratura ordinaria o quella amministrativa. I legali della Picano hanno presentato nel nuovo ricorso una nuova doglianza: e se il comune per la fretta di privarsi di una dirigente non gradita avesse compiuto una dimenticanza nel momento in cui chiedeva due anni fa alla dottoressa Picano di fare altro. Avrebbe dovuto revocare o meno una vecchia e datata delibera che istituzionalizzava, ai sensi di una legge regionale in vigore, l’elevazione a corpo del comando di Polizia locale in seguito alla quale la dottoressa vinceva una regolare prova concorsuale?
Per gli avvocati Scipione e Masiello la Giunta Taddeo non avrebbe potuto declassare a settore il corpo della Polizia locale se non avesse operato quella banale revoca. Il primo round, in attesa del determinante pronunciamento da parte del Consiglio di Stato, ha comunque chiarito le numerose istanze della ricorrente che ha chiesto di tornare al suo posto con la quantificazione dei danni, economici e morali, subiti sinora…Di sicuro non sono pochi…