Gaeta / Bike sharing, la Guardia di Finanza avvia le indagini in Comune [VIDEO]

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GAETA – Danno erariale. Con questa ipotesi di reato gli agenti del gruppo di Formia della Guardia di Finanza hanno trascorso diverse ore della mattinata di lunedì presso gli uffici della segreteria generale e della Polizia locale del Comune di Gaeta. L’hanno fatto su delega della Procura regionale della Corte di Conti che ha promosso, per ora, un’indagine conoscitiva per la reale funzionalità di 40 bike sharing che, acquistate nel lontano luglio 2015 dal comune insieme a quattro postazioni, avrebbero dovuto favorire un’iniziativa tesa a promuovere una diversa e più sostenibile mobilità urbana. Quelle biciclette a Gaeta hanno girato soltanto per alcuni mesi quando finirono in un deposito comunale perché superate da altre tecnologicamente “più all’avanguardia”. A fornire questa giustificazione è stato l’attuale assessore alla mobilità e ai trasporti del comune, Stefano Martone, proprio lunedì della scorsa settimana rispondendo ad un’interrogazione presentata il 4 marzo scorso dal capogruppo del Partito Democratico Emiliano Scinicariello inviata allo stesso avvocato Martone, al presidente del consiglio comunale Davide Speringo, al sindaco Cristian Leccese e al segretario generale (e responsabile dell’anti corruzione) del comune di Gaeta Patrizia Cinquanta.

Fu l’esponente Dem Scinicariello, insieme ai consiglieri comunali di opposizione Franco De Angelis e Sabina Mitrano, a chiedere l’intervento della magistratura contabile anche per avere altre delucidazioni. Hanno riguardato la reale spesa affrontata dal Comune di Gaeta per l’avvio e l’implementazione del servizio, in termini di infrastrutture, biciclette, ciclo posteggi, schede/card, convenzioni, manutenzioni e servizi correlati, la gestione del servizio – se il comune o una società privata e, se sì, sulla scorta di quale atto amministrativo e – e l’importo delle eventuali somme incassate dal comune. Che la Procura della Corte dei Conti stesse indagando su un servizio finito desolatamente in naftalina in un magazzino del comune di Gaeta dotato di anti furto, l’aveva evidenziato, tra le righe, lunedì 4 novembre, in pieno consiglio comunale lo stesso sindaco Cristian Leccese.

“Alla luce di questa inchiesta della Corte dei Conti – ha commentato il capogruppo del Pd Scinicariello – il sindaco Leccese aveva considerato superfluo discutere in consiglio comunale questa interrogazione, le cui risposte dell’assessore Matrone sono apparse alla distanza evanescenti e superficiali”. L’interrogazione depositata lo scorso 4 marzo ripercorse quanto avvenne il lontano 10 luglio 2015: “Con l’immancabile enfasi sfoggiata per ogni iniziativa messa in campo dall’Amministrazione Comunale, l’allora Sindaco Mitrano, con l’Assessore alla Mobilità dell’epoca, comunicava l’avvio del servizio di Bike Sharing, definito addirittura “Una brillante iniziativa, davvero rivoluzionaria nel Golfo”.

E visto che l’enfasi non è mai mancata per l’autocelebrazione, l’ex Sindaco continuava così: “Gaeta si conferma dunque Comune d’avanguardia, nel Golfo e in provincia, in tema di mobilità sostenibile, grazie a questo nuovo importante tassello che l’Amministrazione Comunale, guidata dal Sindaco Cosmo Mitrano, aggiunge al grande puzzle della politica di sostenibilità ambientale, condotta dal primo giorno di mandato, e finalizzata a creare una città sempre più green”.

Ancora Scinicariello, De Angelis e Mitrano: “Tutto ciò è stato testimoniato da un comunicato stampa ancora presente sul sito del Comune di Gaeta (https://www.comune.gaeta.lt.it/News/Al-via-il-Bike-Sharing-Gaeta-sempre-piu-ecosostenibile). Si annunciavano dunque, oltre all’avvio del servizio, anche le postazioni, ben 4 che sarebbero col tempo aumentate, le modalità per l’utilizzo del servizio stesso, con la card “Bike Gaeta”, l’indicazione dei rivenditori, l’app scaricabile, la ditta che avrebbe effettuato gratuitamente la manutenzione in un primo momento, e tanto altro. Oggi, a distanza di 9 anni da quell’enunciazione trionfalistica, senza aver mai visto girare una sola bicicletta di quel tipo (almeno questa è la sensazione diffusa in città), ed assistendo tuttora alla desolazione di queste 4 piastre senza biciclette, ubicate nei punti della città inizialmente individuati, non possiamo non chiederci – scrivevano Emiliano Scinicariello, Sabina Mitrano e Franco De Angelis – che fine abbiano fatto quel servizio e quei soldi pubblici spesi”.

Ai dubbi delle minoranze dovrà rispondere ora la Corte dei Conti tramite le fiamme Gialle del Colonnello Luigi Galluccio.

INTERVENTO Consiglio comunale del 4 novembre 2024

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