LATINA – Hanno deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere due dirigenti di “Abc” – la municipalizzata del comune capoluogo impegnata nella gestione del ciclo dei rifiuti – comparsi mercoledì mattina davanti il Tribunale di Latina Morselli nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia resosi necessario dopo essere stati sospesi dai loro incarichi o perché sono destinatari del divieto di contrarre con la pubblica amministrazione. I primi dei 14 indagati a sfilare davanti al magistrato sono stati Paola Del Mastro, responsabile amministrativa dell’area gare e acquisti e Stefano Berna, responsabile invece del settore officina, entrambi assistiti dall’avvocato Flaviana Coladarci. Hanno deciso di rimanere in silenzio a fronte della loro posizione processuale che aveva visto la Procura (le richieste erano state del Procuratore capo Giuseppe De Falco e dei sostituti Daria Monsurrò e Giorgia Orlando) chiedere addirittura gli arresti domiciliari.
Era molto atteso l’interrogatorio di Silvio Ascoli, l’ex direttore generale dell’Azienda che non si è presentato davanti il Gip. Il suo legale, l’avvocato Giovanni Lauretti, ha consegnato al gip una memoria difensiva di dieci cartelle con cui ha chiarito esaustivamente la sua posizione all’interno del procedimento relativo a presunte irregolarità nelle procedure di gara risalenti agli anni 2020 e 2021. La procura ha a lungo monitorato lo svolgimento degli incarichi per l’affidamento del servizio del porta a porta ma anche per il diserbo e la manutenzione del verde pubblico, servizi costati ad “Abc” oltre 200mila euro. complessivi. Sotto la lente d’ingrandimento dei Pm anche le modalità di acquisto di macchine spazzatrici e aspiranti stradali idrostatiche. Sarebbero avvenuti in due lotti, uno da un milione e 120mila euro, l’altro da 520mila euro. L’aggiudicazione premiò una una ditta che, pur non possedendo tutti i requisiti, doveva essere esclusa – E invece ottenne un punteggio più alto rispetto alle concorrenti.
Per la Procura di Latina “Abc” ha espletato una serie di affidamenti tutti aventi un valore sotto soglia. Invece andava espletata una gara a tutti gli effetti . E’ stata violata la normativa secondo la quale un appalto non pul essere frazionato allo scopo di evitare le norme del codice degli appalti. Per l’avvocato Lauretti le contestazioni mosse al suoi assistito riguardano esclusivamente presunte turbative nell’effettuazione di alcune gare per acquisti o affidamenti, fatti per conto della Abc Latina, e non siano state contestate condotte relative a corruzione o concussione. E lo ha ribadito a più riprese lo stesso Lauretti che nella sua memoria ha evidenziato, attraverso una serie di atti e documenti, “la totale estraneità dell’ex direttore generale Ascoli ai fatti contestati”. Ha sottolineato invece “come la condotta del suo assistito sia stata del tutto conforme alle disposizioni di legge in materia di appalti pubblici.
Occorre infine rimarcare come Ascoli abbia tradotto in atti amministrativi corretti, e conformi alle norme, gli indirizzi gestionali forniti dall’amministrazione comunale di Latina, proprietaria dell’Azienda Speciale Abc e, pertanto, pienamente legittimata a suggerire le strategie aziendali più idonee al raggiungimento degli obiettivi programmatici e gestionali del Comune”. Gli interrogatori in Tribunale proseguiranno giovedì quando sarà il turno di quattro imprenditori.