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Gaeta / Porto commerciale, dati in miglioramento nel primo semestre del 2024

GAETA – Il porto commerciale di Gaeta, seppur parzialmente, ritrova il sorriso. Lo certifica l’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centro settentrionale aggiornando al 30 settembre scorso l’attività dei suoi tre scali – Civitavecchia, Fiumicino e appunto Gaeta – nei primi nove mesi del 2024. Il “Salvo D’Acquisto” ha movimentato complessivamente un milione e 415mila tonnellate di merci registrando un +9% rispetto ai primi nove mesi del 2023 (pari a +117mila tonnellate). A fare la differenza, rispetto al recente passato, è stato l’incremento del 32,7% (pari a 582mila tonnellate) delle merci solide che, a loro volta, hanno fatto leva sull’aumento specifico dei minerali grezzi, dei cementi, dei fertilizzanti e del contestato carbone.

Il dato riguardante la movimentazione delle merci nel porto gaetano poteva essere migliore se non ci fosse stato una diminuzione delle rinfuse liquide, passate dalle 860mila tonnellate dei primi nove mesi del 2023 alle 833mila aggiornate al 30 settembre scorso. La nota dolente nell’ultimo report dell’ex Autorità portuale del Lazio rappresenta lo stallo del traffico crocieristico.

Hanno transitato a Gaeta nei primi nove mesi 2024 soltanto 721 passeggeri contro i 773 dello stesso periodo del 2023. Cosa diversa è quanto avvenuto a Civitavecchia dove a trainare il principale porto laziale resta sempre il crescente mercato delle crociere. Nei primi nove mesi dell’anno, il porto di Molo Vespucci ha, infatti, raggiunto i 2.782.239 di crocieristi (+8% rispetto allo stesso periodo del 2023), cifra che continua ad avvicinarsi alla soglia del nuovo record storico dei 3,5 milioni, che potrebbe essere raggiunto per la fine del 2024. Ancora significativo il trend di crescita dei crocieristi imbarcati e sbarcati nel principale scalo regionale (+10,2%) che continua a caratterizzarsi sempre più come “home port”.

Sostanziale anche l’aumento del numero degli accosti delle città galleggianti che, con un totale di 655, crescono di 41 unità (+6,7%) rispetto ai primi nove mesi dell’anno precedente. Per quanto riguarda il settore delle merci, il network dei Porti di Roma e del Lazio, con un totale complessivo di poco più di 10 milioni di tonnellate di merci movimentate, registra una diminuzione pari al 7,4% (-797.797 tonnellate). Diminuzione legata al calo delle merci solide del porto di Civitavecchia (-19,1%), in particolar modo al carbone della centrale di Torre Valdaliga Nord, prossima ormai alla dismissione in vista del previsto phase out entro il 2025 e dove, negli ultimi nove mesi, si sono sbarcate soltanto poco più di 70 mila tonnellate.

Da segnalare, invece, l’incremento percentuale rispetto al 2023 delle altre categorie di rinfuse solide nel porto di Civitavecchia: cresce, infatti, del 61,6% la categoria dei “prodotti metallurgici, minerali di ferro…”, per un totale di 442.504 tonnellate movimentate (+168.679), mentre è pari al 352% l’incremento della categoria “minerali grezzi, cementi e calci” che movimenta 128.486 tonnellate totali (+100.005 rispetto ai primi nove mesi del 2023). In crescita anche le rinfuse liquide (+16,9%; +132.356), per un totale di 913.693 tonnellate e i contenitori T.E.U. (+2,4%). Segnali positivi dagli altri due porti del network laziale: il porto di Fiumicino registra, infatti, un costante aumento (+6,6%) del traffico complessivo, costituito essenzialmente dai prodotti raffinati che servono l’aeroporto “Leonardo da Vinci” di Fiumicino, che superano i 2,5 milioni di tonnellate totali (2.565.373).

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