Cronaca

Cisterna / Decesso Satnam Singh, Procura chiede incidente probatorio per Antonello Lovato

CISTERNA DI LATINA – L’avvocato Giovanni Lauretti, legale di parte civile della moglie Sonia, l’aveva annunciato da settimane: il quadro probatorio è talmente granitico e inequivocabile che non ci sarà bisogno del dibattimento filtro dell’udienza preliminare. In quest’ottica il sostituto procuratore Marina Marra e l’ormai ex Procuratore Capo Giuseppe de Falco chiesto al Gup del Tribunale di Latina di svolgere il giudizio immediato nei confronti di Antonello Lovato, l’imprenditore agricolo di Cisterna accusato della terribile morte di Satnam Singh, lo sfortunato bracciante agricolo di 38 anni di nazionalità indiana che il 17 giugno scorso perse la vita dopo una breve agonia solo perché, ferito in seguito ad un incidente sul lavoro, non venne soccorso nonostante l’amputazione di un braccio.

A decidere se accogliere o meno la richiesta della Procura di tenere il processo per Lovato con il rito immediato sarà a giorni il Tribunale di Latina, lo stesso che, attraverso il Gip Giuseppe Molfese, dispose il 2 luglio l’arresto di Lovato con l’accusa di omicidio volontario con dono eventuale perché protagonista di “una condotta disumana” nei minuti successivi il ferimento di Satnam. Il bracciante indiano, in quello sprovvisto del permesso di soggiorno, poteva essere salvato se soccorso in tempo. L’aveva messo per iscritto il medico legale nominato dalla Procura. Secondo la dottoressa Maria Cristina Setacci: l’amputazione estremamente evidente rendeva indispensabile, nell’immediatezza dell’evento traumatico, un trasporto immediato-urgente-indifferibile in un Pronto Soccorso”.

Il giudizio immediato richiesto dalla Procura è scaturito anche dello svolgimento di due incidenti probatori in cui la parte civile ha svolto un ruolo determinante con le drammatiche deposizioni di Sonia che, assistita appunto dall’avvocato Lauretti, ha ripercorso le drammatiche fasi dell’amputazione del braccio del marito e la decisione di Lovato di sistemare l’arto in una cassetta di plastica “per accompagnarci a casa a bordo del suo furgone”. La difesa di Lovato lo scorso 26 settembre nel secondo incidente probatorio davanti il Gip Cario ha proposto l’audizione di un’altra bracciante impegnata nell’azienda agricola di Borgo Santa Maria. La donna rispose che, cercando di aiutare Satnam, non potette chiamare i soccorsi perché non aveva il telefonino con sé.

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