Contenta di essere chiamata “Margareth Tatcher”, battagliera e determinata, concreta e soprattutto senza peli sulla lingua. Sono state due ore di grande politica quelle trascorse sabato sera presso il Club Nautico di Gaeta e i moltissimi cittadini che hanno deciso di non essere accecati dalle “Favole di Luce” dell’amministrazione comunale si sono dichiarati contenti di averlo fatto partecipando alla riuscita ed arricchente presentazione del libro autobiografico “Politica, storia di una ragazza” dell’ex deputata Ccd-Udc ed ex assessora regionale alle Politiche sociali Anna Teresa Formisano. Vi effettua un viaggio in cui alterna momenti della sua vita privata a quella politica che, strettamente collegati, evidenziano il carattere determinante di una donna convinta, “a differenza di tanti colleghi ancora in circolazione, di avere la coscienza a posto per aver servito con abnegazione e generosità i territori del cassinate e del sud pontino”.
Il libro, la cui presentazione è stata preceduta dall’’intervento introduttivo del presidente del club nautico di Gaeta Giampaolo Scalesse, ha avuto un unanime riconoscimento: contiene un perentorio invito alla donne “ma anche ai giovani”, alla luce dell’esperienza umana e politica dell’autrice, di occuparsi di politica, a prescindere delle proprie appartenenze politiche, partitiche e culturali. L’attuale situazione politica non piace alla “lady di ferro” di Cassino, la cui “tosta caparbietà” è stata sottolineata, alla conclusione della presentazione del volume, dai vari interventi che si sono succeduti e, tra questi, del Questore Nicolino Pepe, del quattro volte sindaco di Formia Sandro Bartolomeo, dell’ex sindaco di Itri e presidente dell’ente parco regionale dei Monti Aurunci Giovanni Ialongo e del capogruppo della lista di minoranza al comune di Formia Imma Arnone.
“Naturalmente sono la prima ad essere contenta – ha esordito Anna Teresa Formisano -. quando molte donne mi dicono che grazie alla mia attività, al mio esempio, ora fanno politica. Aveva ragione Andreotti quando diceva che se le donne non si occupano di politica sarà quest’ultima ad occuparvi di voi”
“Politica, storia di una ragazza” , il titolo del libro è stato condiviso niente meno che dal “mio amico Gianrico Carofiglio”, non trascura neppure, anzi le mette “orgogliosamente” in evidenza, le tante fatiche e delusioni che la stessa autrice ha dovuto incassare e smaltire. E non potevano non arrivare dalla natia Cassino: “Dopo essere stata più volte consigliera comunale della Dc e assessore al comune (finì sotto processo perché un netturbino, ubriaco come una spugna, subì un incidente sul lavoro alle quattro del mattino) – ha rivelato la Formisano – i quotidiani nel 1993 cominciarono a titolare di una mia possibile candidatura sindaco. Mi bloccò il mio partito considerandomi inadatta ed impreparata quando invece propose un candidato impresentabile. A quel punto risposi ‘Se sono inadatta ed impreparata non mi candido neppure al consiglio comunale”. E così successe. La mia rivincita la presi due anni più tardi quando diventati per la prima volta consigliera regionale per l’allora Ccd”.
Anna Teresa Formisano non crede che il nuovismo in politica sia sinonimo di affidabilità e di preparazione: “Sorrido quando ricevo critiche di essere un ‘po’ antica’ – ha aggiunto – Lo considero un pregio. Basta chiederlo al gestore di un impianto di carburanti di Cassino che la mattina faceva davvero gli affari quando molti cittadini comuni mi chiedevano di incontrare sapendo che lì facevo il gasolio prima di partire per Roma. Rifarei tutte le lotte che ho effettuato per il territorio alla quali ho trasmesso principi e valori che caratterizzavano anche le nostre vite private. Purtroppo siamo di fronte ad una vera e propria crisi dei partiti, dove il corpo elettorale che resta a casa è quasi il doppio di chi va alle urne. Questa è una democrazia incompiuta: i partiti non stanno fornendo più l’offerta che la gente con i problemi, piccoli e grandi, merita”.
Da qui, la riflessione inevitabile: “I partiti devono riappropriarsi del proprio ruolo, altrimenti lo spazio che viene lasciato vuoto sarà subito riempito da qualcos’altro, dall’approssimazione e da un sempre più preoccupante dilettantismo. La mia posizionme è chiara da tempo: sono contro questa legge elettorale in base alla quale i parlamentari vengono nominati a Roma dalle segreterie politiche e non eletti dai cittadini. Io alla Regione vado un giorno sì ed un giorno pure e molti dei funzionari, che ai miei tempi erano giovani, mi chiedono ad alta voce di tornare. Che dire? Vedere numerosi consiglieri regionali che non hanno tatto parte di consiglio comunale provo rabbia e dolore. Guardiamo alle Province, dove le elezioni sono equiparabili al “mercato delle vacche”, dove i consiglieri barattano voti”.
Anna Teresa Formisano ha detto a più riprese di non essere nostalgica: “Lo so – ha chiosato – il mondo è cambiato in peggio ma quando gli eletti presidiavano i territori, svolgevano il ruolo di mediatori sociali dei territori. Meglio quel tipo di rapporto verso il basso. Oggi ci si muove verso l’alto, verso gli interessi delle lobby e dei pochi, anziché della collettività”. La bellissima presentazione del Club nautico ha rilanciato una proposta per la formazione dei giovani. La politica deve tornare ad essere servizio, non deve essere divisione ideologica e vi dico – ha rivelato l’ex assessore regionale alla famiglia e alle politiche sociali – che Francesco Storace ed l’ex segretario nazionale dell’Udc Marco Follini hanno accettato la mia proposta di far parte di una scuola politica, al di là delle loro appartenenze e formazione . E mi farebbe piacere che Sandro – rivolgendosi all’ex sindaco di Formia presente in seconda fila – accettasse l’invito”
Anna Teresa Formisano è storicamente legata al Golfo, soprattutto a Formia dove ha voluto che nascessero i suoi due figli a cui ha intitolato il libro insieme alle nipotine: “La scelta fu obbligata perché il mio ginecologo era Marcello Simeone, ed era di Formia .Il presidente del “Dono Svizzero” era allora “Enzuccio” Bartolomeo, Dc come me, lo venne a sapere e mi creà non pochi motivi di imbarazzo riservandomi una stanza tutta per me e venendomi a trovare il giorno dopo la nascita di mio figlio Antonio con un fascio di rose rosse. Che gesto gestile che non pootrò mai dimenticare”
La futura deputata si era iscritta alla facoltà di giurisprudenza della “Federico II” di Napoli e decise , a vent’anni, di iniziare a lavorare gestendo un negozio di articoli di regali “di mio nonno materno in pieno centro a Cassino. Mi alzavo la mattina alle 4 per studiare per poi andare ad aprire alle 8 quella bottega. Mi laureai ad insaputa dei mei genitori e mio padre liquidò la cosa con un severo E’ il minimo che potessi fare. Però con un sorriso mi disse che potevo andare la mattina in banca dove avrei trovato il suo regalo”.
La presentazione del libro è servita ad affrontare alcune emergenze sul tappeto: dalla crisi dell’automotive di Stellantis con possibili ripercussioni sul territorio del Golfo (“vedere uno stabilimento che passa da 14 a 3mila dipendenti in pochi anni mi piange il cuore e temo che sia troppo tardi per interrompere questa negativa inversione di tendenza”) alla mancata trasformazione da parte dei comuni del Golfo dei distretti socio sanitari in Consorzio (“Vedo che stanno prevalendo logiche municipalistiche o sterili tentativi di lottizzare sul piano politico la nascita dei Cda quando potevano intercettare per il territorio i fondi del Pnrr ma sono ottimista perché l’assessore regionale Massimiliano Maselli, un mio allievo, è bravo”) passando per la mancata istituzione delle sesta provincia del Lazio.
“E’ passato un treno ma non siamo stati capaci di salirvi in tempo- ha detto la Formisano – Immaginiamo cosa sarebbe stata una sesta provincia formata da Formia-Gaeta-Cassino e Sora che, contigua alle regioni Campania ed Abruzzo, avrebbe beneficiato dei vantaggi fiscali ora previsti dalla Regione Lazio con la creazione di una Zona logistica speciale”.
“E’ la mia più grave sconfitta politica – si è giustificato l’ex sindaco di Formia Sandro Bartolomeo – anche se sono rammaricato del disimpegno, ingiustificato, mostrato all’epoca dal comune di Gaeta”.
Sono scoppiati i fuochi pirotecnici nella sala conferenze del Club Nautico di Gaeta quando l’Onorevole Formisano è stata invitata a parlare del suo partito della seconda Repubblica, il Ccd prima e l’Udc poi. Il primo pensiero l’ha rivolto al compianto Senatore e sindaco Forte: “E’ vero litigavamo quasi sempre ma Michele non l’ho capito davvero più quando ha deciso di essere subalterno al partito romano piuttosto che essere più forti noi due con i consensi delle province di Latina e Frosinone. Fui candidata alle europee del 1999, presi a Formia oltre 2200 voti di preferenza e Michele per diversi giorni volle capire ‘casa per casa ’ chi erano stati i mie elettori e perché non avevano sostenuto il suo candidato”.
E i rapporti con i big del Ccd-Udc? “Clemente (Mastella) dopo aver lasciato il Centro Cristiano Democratico per far nascere l’Udeur mi propose di seguirlo. In cambio sarei diventata sottosegretaria di stato al posto di Maretta Scoca. A distanza di un quarto di secolo non so se ho fatto bene a rifiutare. A Marco Follini sono legata da una profonda amicizia. Per Marco “A” non diventa mai “B” dall’alto della sua profonda cultura ed onestà intellettuale. Pierferdinando Casini non lo vedo ormai da anni e gli ho negato il saluto. Il motivo? Leggete il libro – ha concluso Anna Teresa Formisano rivolgendosi alla platea del Club Nautico – e lo capirete subito e mi darete ragione”.
Applausi.
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