FORMIA – Non solo calcio e passione sportiva, ma anche iniziative socio-solidali ed eventi culturali… E’ così che il “Club Napoli del Golfo”, presieduto dal dott. Raffaele Manna, prosegue nella sua encomiabile attività ed in collaborazione con l’Aps “Principe di Napoli” e con il patrocinio del Comune di Formia, venerdì 29 novembre, alle ore 17:45, presenta il libro “la strada dei fuochi”, scritto dall’imprenditore Antonio Mannella.
All’evento, in programma presso la sede del Club, in via Rialto ferrovia, 12 e moderato dal giornalista Sergio Monforte, oltre, ovviamente, alla presenza dell’autore, è prevista la testimonianza diretta di un giovane atleta immigrato dall’Africa che porterà la drammatica esperienza personale, comune, del resto, a centinaia di esseri umani che dai Paesi più disparati, raggiungono l’Europa inseguendo un sogno, o nella semplice speranza di una vita più dignitosa.
L’autore, Antonio Mannella, nasce a Santa Maria Capua Vetere nel 1954, laureato in Scienze Politiche, presso l’Università Federico II di Napoli, è fondatore ed amministratore unico di un’azienda che si occupa della distribuzione di elettrodomestici da incasso. Ha partecipato a diversi progetti per aiuti ai Paesi del terzo mondo, recandosi personalmente in Africa ed ancora oggi, è impegnato nel campo del volontariato, quale collaboratore della Casa della Misericordia di Capua. Da qualche anno ha scoperto l’hobby della scrittura ed ha avvertito l’esigenza di scandagliare temi appassionanti ed a volte drammatici, usando, però, la forma lieve e delicata del romanzo.
Nasce così “La terra dei fuochi”, storia di una famiglia di immigrati, appena arrivata in Italia, nella speranza di ricongiungersi con un parente che avrebbe dovuto accoglierla. Ma per Malik, il padre, Dalmar, la madre ed il piccolo Chaga, il breve tratto di strada che separa Aversa da Villa Literno, si trasforma in una moderna odissea, dove i protagonisti saranno costretti a vivere un’assoluta precarietà, in uno scenario ostile, che li porterà a sperimentare i pregiudizi, l’ospedale, il carcere, un processo per direttissima e naturalmente, il lavoro nero. In quella che l’Autore definisce “la strada dei fuochi”, la coppia di immigrati, con il loro piccolo Chaga, incontrano il caleidoscopio di culture e varia umanità della cosiddetta “terra dei fuochi”: una marea di sventurati connazionali, razzisti, sfruttatori, camorristi, ma soprattutto, uomini e donne pregevoli che li aiuteranno nel loro cammino di dolore e di speranza.
Una storia, romanzata sì, ma estremamente realistica ed attuale, dove il filo conduttore è rappresentato, in particolare, dall’amore del piccolo Chaga – assoluto protagonista del finale – per la musica e per il violino, con un epilogo del tutto inaspettato.
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