TERRACINA – Legambiente Terracina anche quest’anno, il sesto anno consecutivo, ha siglato il protocollo di intesa per le attività di prevenzione e avvistamento nell’ambito della Campagna Antincendio Boschivo 2024 del Comune di Terracina, con la Polizia Locale, la Protezione Civile e le Associazioni di protezione Civile, Ambientaliste e Cittadine e ha operato con la sua squadra di avvistatori statici, ormai rodata da anni di impegno sul territorio, e in grande sintonia con il Gruppo di Protezione Civile Comunale, per monitorare il territorio durante l’estate, cercando laddove possibile di prevenire lo sviluppo di grandi incendi sul territorio, con decine di ore di servizio di avvistamento curato dai soci Legambiente nelle zone di Monte S. Angelo, Barchi, Punta e Monte Leano, San Benedetto, Mortacino, La Valle, Santo Stefano e Camposoriano/Valle Fasana.
Purtroppo, nonostante l’impegno profuso da tutta la struttura comunale e dai volontari, pur nella scarsità di risorse umane e strumentali, sono stati ingenti i danni riportati a Terracina con almeno 3 incendi riportati come gravi dal Sistema di Monitoraggio Europeo COPERNICUS- European Forest Fire Information System, ovvero la zona di Barchi, la zona di San Silviano-Campolungo, dove si è registrato un evento critico che poteva sfociare in tragedia vista la vicinanza delle case, e un vasto incendio nella zona alta di Camposoriano.
Legambiente Terracina ha recentemente aderito, in qualità di associazione che ha dedicato alla tutela dell’ambiente boschivo e forestale molta energia e impegno fin dalla sua nascita nel 2016, alla importante iniziativa dei colleghi del Circolo Intercomunale Legambiente “Luigi Di Biasio”APS, e insieme al WWF Litorale Laziale, Presidio di Libera Don Cesare Boschin, Associazione Svalvolati Into The Wild, Plastic Free Fondi, Fare Verde Terracina, Fare Verde Fondi ha sottoscritto un documento inviato alle istituzioni, tra cui il Presidente della Provincia di Latina, i Comuni di Campodimele, Fondi, Itri, Lenola, Monte San Biagio, Sperlonga, Terracina, i Parchi, le comunità montane, l’ATC/LT2, l’Arsial.
Il documento è disponibile sul sito https://inbosco.weebly.com/ e può essere sottoscritto da individui, comitati, associazioni, partiti politici e istituzioni.
Secondo i dati Ispra raccolti nello studio “Ecosistemi terrestri e incendi boschivi in Italia” – Stagione 2024, recentemente pubblicato, nei soli tre mesi compresi tra il 15 giugno e il 15 settembre, la superficie complessiva percorsa da grandi incendi boschivi, in tutta Italia, è stata pari a 45.783 ettari. Il Lazio è tra le regioni che registrano i dati peggiori e su questo triste primato incide pesantemente la provincia pontina. La provincia di Latina è l’undicesima della classifica nazionale e la prima nel Lazio. Sul territorio pontino il dato è impietoso: nei soli tre mesi estivi considerati sono andati in fumo 274 ettari di superficie forestale (considerando le aree superiori a 50 ettari).
Legambiente chiede da anni l’ aggiornamento tempestivo del catasto incendi e la sua concreta applicazione, come previsto dalla Legge, al fine di porre il divieto di nuove costruzioni per dieci anni e di modifica della destinazione d’uso per 15 anni, il divieto per 5 anni di attività di rimboschimento, con la periodica verifica dell’applicazione dei vincoli della legge 353/2000 e delle sanzioni, amministrative o penali, a seconda della gravità della trasgressione e di aumentare la repressione ed estendere le pene previste dal Codice Penale per il reato di incendio boschivo doloso (423bis del codice penale) a qualunque tipologia di incendio, con particolare riferimento a quelli che interessano il patrimonio naturalistico e quelle sottoposte a vincolo paesaggistico. Inoltre chiedono da anni il potenziamento della flotta aerea di proprietà pubblica, interna al Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, limitando il ricorso ai mezzi aerei privati, come anche quello della individuazione di stalle di sosta intercomunali per il sequestro del bestiame trovato a pascolare sulle aree vincolate dagli incendi, il contrasto al bracconaggio tramite una continua verifica sulle licenze e l’adozione di meccanismi di rotazione annuale nell’assegnazione delle zone fisse di caccia al cinghiale.
Inoltre tutti i Circoli locali di Legambiente sono impegnati a mettere in campo nei loro territori di competenza un modello di gestione integrata degli incendi (previsione, prevenzione, informazione, addestramento, contrasto, indagine, ricostituzione post-incendio) con una sempre maggiore integrazione delle attività di avvistamento statico e dinamico con le attività coordinate dal Direttore operativo di Spegnimento dei Vigili del fuoco, per rendere pienamente applicata la legge quadro sugli incendi boschivi (L. 353/2000) e le modifiche introdotte con la legge 155/2021, mettendo al centro i Piani di gestione forestale, integrandoli con le misure efficaci per l’attività pastorale e agricola e quelle per la tutela della biodiversità nel Parchi Nazionali, Riserve regionali e siti della Rete Natura 2000. Molti incendi, infatti, derivano dall’uso del fuoco per fini agro-silvo-pastorali e i proprietari devono essere tutti responsabilizzati nella gestione della vegetazione nei loro terreni ed i cittadini devono essere preparati a riconoscere il rischio incendi ed a rispondere con comportamenti adeguati.
Per quanto riguarda i rischi per le persone, le case, gli animali è fondamentale ridurre l’abusivismo edilizio (a Terracina nella zona di S. Silviano/Campolungo molti rischi associati agli incendi sono stati acuiti dal proliferare dell’abusivismo!) in considerazione al rischio legato agli incendi boschivi. Per questa ragione chiediamo che la pianificazione urbanistica e la pianificazione viaria tenga conto dei piani forestali che identificano le aree esposte al pericolo incendi.
“Voglio innanzitutto ringraziare i volontari del Circolo Legambiente di Terracina che hanno anche quest’anno dedicato tempo, risorse, energia all’ avvistamento paziente dei punti critici, ancora di più perché questo anno è stato particolarmente caldo e gli orari dell’avvistamento erano davvero sfidanti per chiunque. Ringraziamo poi i colleghi del Circolo Intercomunale Legambiente “Luigi DI Biasio” per aver stimolato la nascita di questa importante iniziativa coordinata, che supporteremo con ogni mezzo, e siamo soddisfatti del buon numero di risposte che sta già ottenendo. Questo perché la prevenzione deve iniziare adesso e deve essere chiaro che non possiamo aspettare di ridurci a ridosso dell’estate e pensiamo sia necessario lavorare da subito per la prevenzione del rischio, dovendo fare i conti con un territorio non pulito e non curato e spesso lasciato allo stato incolto. Chiediamo pertanto al Comune di Terracina, nella persona del Sindaco, all’Assessore con Delega alla Protezione Civile, al responsabile della protezione Civile di avviare da subito incontri mirati sia al riscontro della lettera inviata via PEC dalle nostre associazioni, magari procedendo ad una esplicita adesione alla lettera sul sito https://inbosco.weebly.com/ , sia alla definizione della gestione integrata del rischio incendio, al rafforzamento delle competenze e delle dotazioni (mezzi, strumenti, risorse) della Squadra AIB del territorio di Terracina in modo da poter affrontare l’emergenza con maggiore serenità, forti anche dello spirito collaborativo tra noi e la Polizia Locale, Protezione Civile Comunale, e Ufficio comunale ambiente, cementato negli anni. Annunciamo fin da ora che stimoleremo, anche grazie al coinvolgimento della nostra struttura legambiente regionale, anche la Regione Lazio, in modo da poter predisporre piani di prevenzione e risorse economiche adeguate alla criticità del nostro territorio. Inoltre ci impegneremo sulla diffusione del sistema europeo Copernicus per la mappatura del rischio incendio e sulla ridefinizione di piani urbanistici e viari adeguati proprio per ridurre i gravi rischi per le persone, gli animali e le cose. ” dichiara Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano”, Consigliere Nazionale dell’Associazione.