MAENZA – Presentato la scorsa settimana al Senato, il prestigioso ‘Ecu Film Fest 2024 Cinema per il Dialogo Ecumenico ed Interreligioso” giunto alla sua terza edizione, da venerdì sino a domenica 24 novembre a Maenza con la partecipazione di rappresentanti di dieci tradizioni religiose provenienti da diversi paesi del Mondo ( Cristiani di varie confessioni, Ebrei, Musulmani, Induisti, Buddisti, Bahà’ì). Co l’occasione riceverrano la Benedizione di Papa Francesco, con un messaggio che sarà letto durante la cerimonia di inaugurazione. “Oggi più che mai, per gli organizzatori, si sente il bisogno di dialogo e di cooperazione tra tutte le confessioni religiose come requisito essenziale per un cammino di Pace e di Fraternità tra i Popoli.
Ricco il programma, impreziosito dalle presenze di personaggi di rilievo nel panorama del dialogo, tra questi Padre Gian Maria Polidoro, il frate noto per aver promosso la Conferenza di Pace ad Assisi con l’incontro di Giovanni Paolo II con i capi religiosi di tutto il Mondo nel 1992 e nel 1987 tra il Presidente Ronald Reagan e Michael Gorbaciov favorendo la fine della guerra fredda. Saranno inoltre presenti per l’Ebraismo Eva Ruth Palmieri, per l’Islam l’Imam della Moschea di Roma Nader Akkad, per gli ortodossi l’Archimadrita Padre Symeon Katsinas, per gli anglicani l’Arcivescovo Ian Ernest, per i Buddisti il Reverendo Dario Doshin Girolami, per gli Induisti Shivaraja Deva, per i Bahà’ì Guido Morisco. Per Religions for Peace Italia partner dell’Ecu Fest il Presidente Luigi De Salvia.
Dal Castello Baronale di Maenza, città dove San Tommaso d’Aquino ha trascorso gli ultimi giorni e sede della quattro giorni sarà lanciato inoltre il manifesto “Pace e Uguaglianza tra i Popoli”. L’Ecu Film festivcal “Cinema per il Dialogo Ecumenico e Interreligioso” ideato dal regista Gjon Kolndrekaj coadiuvato dal Presidente del Comitato Promotore Paolo Masini, intende dare voce ai messaggi di pace provenienti dal mondo del cinema e non solo, un incontro di arti e di voci unite dalla forte ricerca di dialogo. Alla settima arte infatti, si aggiungeranno nel corso della rassegna letteratura, teatro, musica, animazione, diplomazia che unite al mondo delle associazioni internazionali, creano un mosaico che rappresenta il sogno di una convivenza pacifica e solidale.
Un approccio che guarda alle nuove generazioni, portatrici di futuro, attraverso il coinvolgimento diretto di ragazzi e ragazze delle scuole primarie e secondarie “Insieme a mia moglie Tania Cammarota abbiamo creato tre anni fa questa iniziativa con il privilegio di condividere insieme a Religions for Peace, il Comune di Maenza e l’Associazione Passione di Cristo il principio dell’Uguaglianza tra i Popoli e anche quest’anno le adesioni all’iniziativa sono numerose grazie alla presenza di diversi rappresentanti religiosi di credi diversi e con immenso piacere e spirito di divulgazione andiamo avanti perché il dialogo tra i Popoli è l’unico messaggio da condividere per una Società Multiculturale e Pacifica”. Lo dichiara Gjon Kolndrekaj ideatore della rassegna. Per Paolo Masini, Presidente del Comitato Promotore “con l’Ecu Film Fest vogliamo dare il nostro piccolo contributo nella costruzione di un mondo di pace. Un terreno di incontro e di confronto che superando gli steccati, ci ricordi che nessuna religione porta con sé un messaggio di guerra e che quello che abitiamo è un mondo che ha una sola razza. Quella umana”.
Il programma. Il grande dittatore di Charlie Chaplin apre venerdì 21 novembre questo viaggio, con il suo potente monito contro l’odio e la guerra. Nel celebre discorso finale, il protagonista si rivolge ai soldati con un invito alla compassione e al rispetto della dignità umana: “Soldati! Non siete bestie! Siete uomini! Voi portate l’amore dell’umanità nel cuore. Voi non odiate. Ricordate che nel Vangelo di Luca è scritto: ‘Il Regno di Dio è nel cuore dell’Uomo’. P.O.P. Peace of Peace, il cartone animato scritto da otto studenti israeliani e otto palestinesi. Si tratta di un lavoro coadiuvato da animatori italiani con musiche di Noah e Rim Banna. Nel cartone realizzato dall’Ufficio per la Pace a Gerusalemme del Comune di Roma nel 2004, due bambini, in groppa a un cammello magico, attraversano i luoghi della guerra, trasformandoli in spazi di gioia e di pace. Una pellicola che indica come il vero conflitto è tra chi vuole la guerra e chi vuole la pace. Un messaggio che conserva viva negli anni la sua attualità.
I figli di Gjergj Kastrioti Skanderbeg di Vranin Gecaj hanno il merito di portare tra le comunità arbëreshë in Italia, che da cinquecento anni mantengono vive le loro radici e tradizioni. Questo lavoro celebra il valore della memoria, della cultura e della fede che resistono al tempo, come un ponte tra popoli e generazioni. Sarah e Saleem – laddove nulla è possibile, del regista palestinese Muayad Alayan. Un racconto intimo di un amore proibito tra una donna israeliana e un uomo palestinese a Gerusalemme si fa metafora della difficile convivenza tra due popoli. La loro storia, apparentemente semplice, diventa un atto di resistenza all’incomprensione, un richiamo alla necessità di vedere l’altro oltre le divisioni. Chiuderà la rassegna una selezione di cortometraggi, realizzati da giovani di oltre 60 paesi nel mondo per il Youth Film Festival- Salesiani di Don Bosco, il cui Direttore artistico è Don Harris Pakkam.