CASTELFORTE – Il comune di Castelforte non demorde. Ha deciso di impugnare al Tar – la nomina dell’avvocato Alessandra Quattrini è contenuta nella delibera di Giunta numero 160 del 18 novembre – la delibera del consiglio provinciale del 31 ottobre che di fatto ha accorpato, nell’ambito di un piano di dimensionamento scolastico, il locale istituto tecnico commerciale , l’Itis di Santi Cosma e Damiano al liceo scientifico “Leon Battista Alberti” di Marina di Minturno. La decisione dell’esecutivo del sindaco Angelo Felice Pompeo è stata attentamente monitorata dal partito Democratico che ha presentato una specifica interrogazione al primo cittadino e alla Giunta. ù
“Innanzitutto ciò che ci appariva confuso prima (e non ci è chiaro neanche adesso) è quale sia l’indirizzo politico-strategico dei nostri amministratori per far fronte alla problematica scuola. – hanno osservato subito i consiglieri comunali Giancarlo Cardillo e Giuseppe Rosato ed il coordinatore comunale del Pd Ferdinando Orlandi – Il sindaco e la sua squadra di governo, detto francamente, hanno una soluzione (o perlomeno una proposta) per cui valga la pena effettuare tentativi seri per porre rimedio alla questione? Se sì, qual è la loro idea? E in che modo hanno intenzione di seguire l’iter procedurale che né deriva? Credevamo di poter avere la possibilità di porre queste domande in una commissione competente (di cui ci aspettavamo una convocazione imminente dopo l’uscita della delibera provinciale), oppure in una seduta straordinaria di Consiglio Comunale come richiesto sulla stampa anche da qualche consigliere di maggioranza.. Dal palazzo comunale, però, nostro malgrado, non pervengono convocazioni né tantomeno riscontri ai solleciti di confronto richiesti. Appare lampante a questo punto che la maggioranza abbia scelto di chiudersi su se stessa, non permettendo alle minoranze di partecipare ad un costruttivo confronto democratico su un tema che tocca tutti”.
L’amministrazione Pompeo ha sollecitato nel frattempo attraverso alcuni dichiarazioni pubbliche “collaborazione e sinergia da parte di tutti”. Ma per il Pd la verità è un’altra: “Se poi, invece, nei fatti, non vuole un raffronto serio tra tutte le componenti presenti in consiglio comunale? O la richiesta di dare il nostro contributo per la causa – hanno aggiunto Cardillo, Rosato e Orlandi – era forse solo una “finta” per cercare di evitare che le minoranze facessero pesare al sindaco e al suo governo i loro errori?”.
Il Pd si è rivolto direttamente ad Angelo Felice Pompeo: “Caro Sindaco, se questa è la vostra strategia, ci teniamo a farvi presente che anche se noi evitassimo di evidenziare le vostre mancanze, i cittadini di Castelforte, purtroppo per voi, se ne accorgerebbero lo stesso, e lo abbiamo appurato in queste settimane. Ora però crediamo che forse sia arrivato il momento di assumersi le proprie responsabilità evitando di continuare a nascondersi dietro un dito. Un confronto costruttivo, a nostro avviso, si sarebbe potuto tenere anche prima dell’affidamento dell’incarico legale che avete deliberato la scorsa settimana; magari cercando di centrare la precisa azione legale da esperire al Tar. Anche nella delibera 160/2024 non viene specificato se l’amministrazione intenda impugnare l’atto provinciale (che, ci teniamo a ribadirlo, rimane una proposta e quindi non un provvedimento effettivo) chiedendo al Tar Lazio una modifica, totale o parziale, (e in che modo apporre la modifica) o un annullamento. Come mai si è omesso questo passaggio? Una dimenticanza o un mero errore materiale? Oppure è stato fatto volutamente? Magari perchè neanche la Giunta stessa sa cosa fare e come farlo?“.
“Lo stato di confusione di questa classe dirigente si percepisce a dismisura, ma, d’altro canto, può essere anche giustificabile – hanno concluso i consiglieri Cardillo, Rosato ed il segretario Orlandi – vista la complessità e la delicatezza della materia; ciò che invece è immaturo e funzionalmente anti-territoriale, è tentare di prendere decisioni avventate e magari inopportune soltanto per poter poi dire “ci abbiamo provato”.