Cisterna / Duplice femminicidio di Nicoletta e Renée , al via il processo per il 27enne Sodano

Cisterna Cronaca

CISTERNA – Non ha tradito le aspettative l’udienza inaugurale del giudizio immediato a carico di Christian Sodano, il 27 maresciallo di Scauri “reo confesso” dell’omicidio, avvenuto lo scorso 13 febbraio, di Nicoletta Zomparelli, di 49 anni, e di Renée Amato, 19 anni, rispettivamente madre e sorella della sua fidanzata Desiree. L’imputato è stato tra i primi ad arrivare davanti la Corte d’Assise di Latina e, proveniente dal carcere militare di Santa Maria Capua Vetere in cui si trova recluso dalla serata del duplice delitto, non ha tradito mai alcuna emozione restando in piedi vicino ai suoi due difensori, gli avvocati Lucio Teson e Leonardo Palombi. Sodano è rimasto impassibile anche quando nella fasi iniziali del dibattimento la Corte, presieduta dal giudice Gian Luca Soana (a latere Mario La Rosa) – ha confermato la decisione del Gip Giuseppe Cario di rigettare la richiesta della difesa di svolgere il processo con il rito abbreviato.

E – come da previsione – sono state diverse le costituzioni di parte civili: in primis quella di Desiree e del padre Giuseppe (attraverso gli avvocati Chiara e Marco Fagiolo)ma anche del padre Giovanni, della sorella Maria Pia e del fratello Massimo di Nicoletta Zomparelli (attraverso l’avvocato Oreste Palmieri), dell’avvocato “Insieme per Marianna” (avvocato Benedetta Manasseri), del comune di Cisterna. Il sindaco Valentini e l’assessore Maria Innamorato erano in aula insieme al legale nominato dalla Giunta, l’avvocato Nicodemo Gentile.

“La nostra ammissione come parte civile nel processo – ha detto ai numerosi cronisti presenti Mantini – non fa altro che rafforzare l’azione sempre presente, prima del fatto, durante il fatto e anche in futuro della comunità di Cisterna per la sensibilizzazione, prevenzione e vicinanza alla famiglia. La nostra comunità deve essere e sentirsi soprattutto protetta: l’azione dell’amministrazione comunale sarà sempre più serrata rispetto alla violenza sulle donne e di genere. Continuiamo a stare accanto alla famiglia con la nostra vicinanza e il calore di tutta la comunità che, anche ieri, ha partecipato numerosa alle iniziative per il 25 novembre. Questo sarà uno stimolo – ha terminato – per incentivare l’azione già concreta dell’amministrazione comunale sul contrasto alla violenza sulle donne per la nostra comunità”.

L’udienza è entrata nel vivo quando sono stati ascoltati i primi otto testi del sostituto procuratore Marina Marra. Si tratta degli agenti della Squadra Mobile di Latina che intervennero sia nel luogo della mattanza, nella villetta della famiglia Amato in via dei Monti Lepini nel quartiere San Valentino a Cisterna che in via Sgambati, nel quartiere Q4 a Latina dove Sodano, per certi versi, si costituì presso l’abitazione dello zio carabiniere. Sodano fu trovato che aveva poggiato la pistola d’ordinanza (priva di caricatore) sul divano dello zio. I due colpi sparati non lasciarono stato il medico legale della Procura, secondo il quale Renee forse avrebbe potuto salvarsi se, dopo i primi colpi, il finanziere di Scauri non avesse infierito contro di lei. Naturalmente in aula gli sguardi dei presenti erano tutti per Desiree che, quasi impaurita, ha cercato di trovare protezione a fianco delle zie.

Il processo riprenderà il prossimo 14 gennaio quando sarà ascoltata proprio Desirèe, che considerata quale principale teste della Procura, sarà chiamata a ripercorre, con tanto di separé, le drammatiche fasi che precedettero la morte della madre e della sorella.