Gaeta / Caduta bagnante a Serapo, condannato il Comune che non si è costituito in giudizio

Cronaca Gaeta

GAETA – Una dimenticanza dell’ufficio preposto che finirà all’attenzione della Procura della Corte dei Conti. La mancata costituzione del Comune di Gaeta in un banalissimo contenzioso derivante dalla caduta di una cittadina sul marciapiede di via Lungomare di Serapo monopolizzerà venerdì pomeriggio una parte del consiglio comunale convocato dal presidente Davide Speringo per l’approvazione del Dup, il documento unico di programmazione. Sarà approvata una delibera che necessiterà di una variazione di bilancio per tentare di porre fine una conclusione ad una controversia civilistica iniziata alle ore 17 del 26 agosto 2019 quando una bagnante romana di 56 anni all’altezza dello stabilimento Palm Beach finì rovinosamente a terra mentre percorreva un viottolo mattonato a causa della presenza di alcune mattonelle rotte, non visibili, non segnalate e coperte dalla sabbia. La donna, subito soccorsa, venne trasferita in ambulanza al Dono Svizzero dove le venne riscontrata la “frattura branche ileo ed ischio pubblica a sinistra” con una diagnosi di un mese ed “un lungo periodo di immobilità ed una lenta riabilitazione su controllo medico”.

Iniziò il processo nel novembre 2021 davanti il giudice civile del Tribunale di Cassino Vincenza Ovallesco , terminato il 2 luglio scorso con la sentenza numero 0856 che ha condannato il comune, risultato contumace, a pagare quasi 30 mila euro, esattamente 29mila e 785mila euro, solo perché l’amministrazione gaetana ha dimenticato di costituirsi in giudizio (nonostante una regolare notifica) a fronte dell’iniziativa legale promossa dalla 56enne (le è stata diagnosticata un’invalidità permanente pari al 5%)attraverso l’avvocato Elena Perotti. Nella sua sentenza di condanna – notificata al comune di Gaeta il 20 novembre scorso dopo non essere stata appellata – la dottoressa Ovallesco ha rimarcato, tra le righe, come il quantum spettante ora alla 56enne bagnante romana poteva essere più abbordabile se ci fosse stata una difesa dell’amministrazione comunale.

E invece la donna dovrà beneficiare, oltre ai danni patrimoniali e non patrimoniali, anche quelli morali (7000 euro), spese mediche a seguito della caduta e quelle di liti. Che il comune debba effettuare entro e non oltre il 30 novembre questa variazione di bilancio l’ha sostenuto anche il collegio dei revisori dei conti ( presidente Antonio, componenti Enrico Pacetti e Sandro Calvani) ma la discussione in consiglio venerdì pomeriggio si preannuncia al color bianco dopo che il presidente della commissione Controllo e Garanzia, Franco De Angelis, ha visionato la bozza di delibera. “E’ zeppa di omissis e non si comprendono i motivi – ha dichiarato preannunciando la presentazione di un’interrogazione consiliare – e poi tra gli allegati ci sono documenti che dimostrano l’atteggiamento, imbarazzato e pilatesco, di qualche dirigente”.

De Angelis si riferisce senz’altro ad una lettera del dirigente ad interim del settore Sviluppo economico, Edilizia, Attività pianificatoria e Patrimonio (SEAP) del comune di Gaeta Pietro D’Orazio: “Il Comune, benché parte convenuta, è stato contumace. Il giudizio si è concluso con sentenza n. 985/2024 a cui si rinvia per presa conoscenza del contenuto. La sentenza è stata notificata in data 20 novembre prot. Numero 62606 ai fini del decorso del termine di cui all’art. 337 codice di procedura civile. Sulla contumacia del Comune lo scrivente relatore non è in grado di formulare una obiettiva motivazione in quanto non presente nell’organico dell’Ente all’epoca del sinistro (anno 2019), né all’epoca dell’instaurazione del giudizio (anno 2021) e, inoltre, in considerazione del contesto temporale ritiene di dare priorità alla attivazione della procedura di riconoscimento del debito fuori bilancio nell’esercizio finanziario 2024 per non incorrere in ulteriore aggravio di spesa piuttosto che sindacare l’operato di colleghi dirigenti peraltro non avendo alcun potere in tal senso. In aggiunta si evidenzia che l’Ufficio competente per materia, nell’anno 2023 ha perso l’unica unità di personale allo stesso preposto, fattore che comporta per il relatore oggettive difficoltà a ricostruire la vicenda”.

Quelle di D’Orazio sono dichiarazioni coraggiose e un tantino accompagnate da un legittimo imbarazzo, lo stesso che ha caratterizzato il commento del presidente del consiglio comunale Davide Speringo: “La delibera con la variazione di bilancio sarà regolarmente adottata ma ci riserviamo di verificare se le responsabilità di questo incidente siano imputabili o meno allo stabilimento concessionario presso il quale ci fu la caduta della donna”.

Era quello che avrebbe voluto eventualmente verificare il Giudice Ovallesco in quasi tre anni di processo….Chiudere ora il recinto dopo che i buoi sono scappati è ancora più grave e deleterio. E ancora De Angelis: “Ci chiediamo anche chi ha installato le mattonelle che portano a Palm Beach? Il Comune oppure un privato?”

Mistero tutto gaetano.