Cronaca

Terracina / Soffocata e strangolata dal marito, l’ultimo saluto a Luisa Trombetta a Colleferro

TERRACINA – Commozione, incredulità e poca voglia di parlare con i cronisti. Con questo stato d’animo Colleferro sabato mattina ha dato l’estremo saluto a Luisa Trombetta, l’82enne vittima di un femminicidio all’interno dell’abitazione di famiglia di Terracina in via Giuseppe Di Vittorio in cui trascorreva le vacanze estive con il marito, il 93enne Otello De Castris. E ai funerali della donna, officiati presso la chiesa dell’Immacolata di Colleferro, c’erano i due figli della vittima e non il marito che, accusato di omicidio volontario aggravato, si trova tutt’ora nel carcere di via Aspromonte a Latina.  Vi è rimasto venerdì dopo che è comparso davanti al Gip Mara Mattioli per l’interrogatorio di convalida del fermo emesso dal sostituto procuratore Simona Gentile.
Difeso dall’avvocato Paolo Salvi, l’anziano si è avvalso della facoltà di non rispondere e, dunque, non ha fornito l’eventuale movente alla base dell’omicidio della donna con la quale aveva litigato nella notte tra lunedì e martedì scorso. Il legale di De Castris ha chiesto l’attenuazione della misura cautelare in carcere che, a dire dell’avvocato Salvi, è incompatibile rispetto alla sua età avanzata e al suo precario (avrebbe problemi di deambulazione) quadro clinico. In attesa che la dottoressa Mattioli sciolga la sua riserva, la Procura ha avuto confermata la causa del decesso della signora Luisa.
L’ha accertato venerdì il medico legale di fiducia della dottoressa Mattioli, il dottor Gianluca Marella, effettuando presso l’obitorio del cimitero di Sabaudia l’autopsia sul cadavere dell’82enne. L’esame tecnico irripetibile ha accertato come l’anziana sia stata strangolata e anche soffocata con un cuscino dal marito. Il pm Gentile riceverà nei prossimi 60 giorni la relazione medico legale del dottor Marella è ormai certo che la donna sia stata mortalmente di soffocata dal marito all’indoma della giornata simbolo contro la violenza sulle donne. Sul collo della vittima erano stati rinvenuti alcuni graffi che hanno portato ad ipotizzare – come poi accertato dal dottor Marella – un decesso per strangolamento.

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