PRIVERNO – Un colpo di scena ha caratterizzato lo svolgimento lunedì della nuova udienza del processo nei confronti di Luigi D’Atino, il 34enne di Priverno accusato di aver ucciso il 29 novembre 2023 in via Madonna del Colle il compagno della madre Germano Riccioni e di aver aggredito la donna Adele Coluzzi. D’Atino avrebbe dovuto rispondere alle domande del sostituto Procuratore Giuseppe Bontempo e del presidente della Corte d’assise di Latina Gianluca Soana ma, a sorpresa, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Hanno accettato di deporre due periti della difesa – Giammarco Conca e Manfredo Fiormonti, rispettivamente un neuropsichiatra infantile e uno psicologo clinico – secondo i quali Riccioni al momento dell’aggressione mortale a Riccioni era momentaneamente incapace di intendere e di intendere per essere risultato positivo a cocaina, metadone e oppiacei.
E’ stato poi Pm Bontempo a chiedere una perizia psichiatrica sul conto di D’Atino, istanza accolta dalla Corte che nominerà il proprio consulente – il professor Stefano Ferraguti – nella prossima udienza in programma il prossimo 8 gennaio. Secondo i consulenti della difesa D’Atino nel momento della tragedia aveva un quadro psicologico alterato al punto da non fargli prevedere le conseguenze del suo gesto. Se Riccioni (i genitori e i fratelli si sono costituiti parte civile attraverso l’avvocato Maria Teresa Ciotti) venne colpito con un pugno sul naso al punto da morire per epistassi (una sorta di soffocamento) e da alcuni pezzi di anfora. I due consulenti di parte Conca e Fiormonti hanno ricordato alla Corte anche le vicissitudini esistenziali ed umane dell’imputato, sottratto ai genitori all’età di un anno a causa dei problemi della madre tossicodipendente e del padre più volte finito in carcere.