FORMIA – Un furto studiato chissà da quanto tempo a tavolino. Ne sono convinti gli agenti del commissariato di Polizia di Formia chestanno indagando sull’incredibile raggiro di cui è stata vittima R., una donna di 91 anni di Formia residente con il figlio tassista in un palazzo nel tratto iniziale di via Ferrucci, nella zona antistante l’ospedale “Dono Svizzero”. Gli investigatori sono sulle tracce di due donne che hanno ripulito l’appartamento della donna –monili d’oro e danaro, compresi 3000 euro che la vittima aveva deciso di mettere da parte per pagare un giorno i suoi funerali – tradita e ingannata dei suoi modi gentili e cortesi.
Una delle due ladre sapeva che l’anziana, effettuata la spesa per il fine settimana, avrebbe atteso il figlio per portare gli acquisti fatti poco prima al terzo piano di un palazzo privo al momento di un ascensore. “Signora ci penso io – avrebbe detto una delle due donne, poco più che 30enne – Sono una sua coinquilina, abito da pochi giorni al quarto piano avendo avuto un incarico a tempo come infermiera all’ospedale Dono Svizzero “. La 91enne ha cominciato a dubitare di questa presentazione affermando di non aver visto negli ultimi giorni alcun trasloco. Ma anche quando, offrendo un caffè alla sua gentile nuova vicina di casa, le aveva chiesto di togliere dalla bocca una sciarpa ed un cappuccio dalla testa, dal momento che l’ospite aveva affermato di avere freddo ma i dubbi della padrona di casa sono forse aumentati quando le ha chiesto di chiudere il portone d’ingresso. In questo momento si è consumato il furto: entrava in casa una complice della falsa infermiera.
Raggiungeva la camera da letto della 91enne asportando diversi monili d’oro e il danaro in contante che l’anziana stava, tra molti sacrifici, mettendo da parte per pagare i suoi funerali. E non era finita. Il furto poteva dirsi completato quando veniva rovistato anche il cassetto della camera da letto del figlio della 91enne. In una busta l’uomo, di professione tassista, aveva conservato 1200 dollari, frutto del suo lavoro per accompagnare a Gaeta i militari statunitensi di stanza presso la base della sesta flotta della Nato. Le due donne a questo punto potevano frettolosamente lasciare l’abitazione dell’anziana. E’ stata la prima rendersi conto di quanto avvenuto nella sua camera da letto e a chiamare il figlio responsabilizzandolo del disordine provocato.
Le indagini della Polizia sono appena agli inizi. Non sono facili in quanto al momento dell’ingresso delle due donne nel palazzo di via Ferrucci era purtroppo di fuori uso il sistema di videosorveglianza di un’attività commerciale prospiciente. “Da questa amara esperienza di mia madre – ha commentato il figlio di R., Gianfranco I. – posso dire che rassegnarsi non serve. Serve avere fiducia delle forze dell’ordine e denunciare immediatamente queste vicende e consentire di dare un volto a questi malfattori”.