FORMIA – “A Natale puoi…” è il ritornello di una tradizionale canzone delle festività che stanno arrivando con un implacabile incedere del tempo e, sollevando una “preghiera laica”, la cooperativa Herasmus, su queste note, questa mattina – nella “Giornata internazionale delle persone con disabilità” – si è presentata sotto il Palazzo Municipale di Formia (Lt) per chiedere di poter incontrare il sindaco Gianluca Taddeo alla luce del momento di difficoltà che stanno vivendo rispetto agli ospiti del loro centro diurno – quindici persone con grave disabilità – cambiando le modalità di finanziamento, destinato direttamente alle famiglie in grado di rendicontare le spese.
Erano lì con la loro presidente Filomena Villa, la coordinatrice Gina Cardogna, l’educatrice Imma Panico, e altri tra
Infatti pur non essendo presente, la presa di posizione del sindaco Taddeo è stata comunque quasi immediata. Già nel mentre della manifestazione è stata affidata ai social, per poi divenire una nota data alla stampa, una riflessione che parte da un assunto, praticamente opposto a quello sostenuto dal Centro Diurno, per cui la chiusura di cui loro parlano e che – assunto il cambiamento delle modalità di erogazione del finanziamento dovrebbe coinvolgere anche un’altra cooperativa “L’Aquilone” – è “solo presunta (in realtà sono regolarmente aperti)”.
E poi ha spiegato che “l’Amministrazione, contrariamente a tutte le precedenti, ha scelto di sostenere la disabilità, per la prima volta
Dunque il cambio di passo sarebbe dettato anche dalla volontà di istituire un “centro diurno comunale” che arricchirebbe l’offerta sul territorio, ma ha lasciato tra i presenti alla manifestazione – che hanno subito preso atto di queste parole – una domanda sul perché i centri diurni operanti da decenni sul territorio non possano comunque di fatto continuare ad operare, ma soprattutto perché introdurre un cambiamento percepito nei risvolti così radicale prima che questo “centro diurno comunale” sia effettivamente operativo. Un obiettivo che secondo quanto annunciato dal Primo Cittadino sarà centrato “al massimo a marzo 2025” e sul quale stanno lavorando già “da maggio scorso”.
“Noi siamo ancora qui. La disabilità non può essere cancellata e sentiamo il sostegno della città che ci conosce da anni, tanti quanti operiamo sul territorio”- ha affermato ai microfoni Filomena Villa, presidente della cooperativa Herasmus, sostenendo la volontà dell’incontro per trovare una soluzione formale per proseguire nella loro attività. Accanto a loro, in piena solidarietà, alcuni consiglieri comunali d’opposizione: Imma Arnone (Guardare Oltre), Luca Magliozzi e Alessandro Carta (Partito Democratico).
Una cosa è certa che in mezzo agli iter burocratici, le scelte politiche, l’operatività dei centri diurni già attivi sul territorio e quelli che arriveranno, ci sono delle persone, alcune di loro anche molto adulte, con grave disabilità. Famiglie che tutti i giorni fanno i conti con la complessità di gestire la quotidianità dei loro figli e le loro esigenze. Se le parole della canzone, scelta come colonna sonora di questa manifestazione, abbiano ragione o meno e a Natale si “possa” più che nel resto dell’anno, non lo so, ma che si “debba” garantirgli sempre la giusta serenità, questo, appare sacrosanto.