CASSINO – Il Gip del Tribunale di Cassino Domenico Di Croce, al termine del rito abbreviato, ha condannato a cinque mesi e 10 giorni di reclusione – pena sospesa e senza alcuna citazione nel casellario giudiziario – Luca. S. un uomo di 46 anni che, originario di Cassino ma residente a Sant’Elia Fiumerapido, che il 12 settembre 2022 a bordo della sua Panda investì mortalmente la rumena 23ennee Diana Maria Zaharie. L’incidente avvenne sulla rampa d’accesso dell’ospedale “Santa Scolastica” all’altezza del chilometro 37 e 700 della superstrada per Sora-Cassino. La donna riportò un grave trauma cranico, vertebrale e toracico con insufficienza cardio-circolatoria acuta terminale mentre il suo investitore si diede alla fuga omettendo di soccorrere la 23enne.
Il colpo di scena nel processo per il 46enne di Cassino c’è stato nell’udienza conclusiva di martedì. I legali dell’uomo, gli avvocati Antonio Ceccani ed Emilio Roncone, hanno chiesto ed ottenuto che venisse condannato esclusivamente con l’accusa di omissione di soccorso a differenza di quanto invece sollecitato dalla Procura di Cassino che, chiedendo una condanna a due anni e otto mesi di reclusione, aveva ipotizzato il più ben più grave reato di omicidio stradale con l’aggravante – come detto- della fuga. La difesa del 46enne, chiedendo l’audizione del perito del sostituto procuratore Emanuele Di Franco, il dottor Caruso ha dimostrato come la vittima avesse attraversato una strada extraurbana a scorrimento veloce e, pertanto, molto pericolosa per chiunque la percorresse a piede. Lo stesso perito della Procura ha dimostrato, inoltre, come la stessa condotta del 46enne sia stata ininfluente rispetto alla causa del decesso della giovane romena.