FORMIA –Un sit-in di alcune ore, organizzato per chiedere al comune di Formia la riapertura dei centri diurni destinati alle persone diversamente abili. E‘ stata accompagnata dalle immancabili prese di posizione politiche la richiesta formalizzata martedì mattina dagli operatori e dai familiari degli ospiti della cooperativa ‘Herasmus’ che, insieme alla cooperativa “L’aquilone“, ha dovuto interrompere, dopo ben 34 anni, l’attività assistenziale a favore di numerosi diversamente abili – alcuni dei quali gravissimi e giovani – a causa dell’inspiegabile blocco dei contributi da parte della giunta di centrodestra.
Di certo ha fatto rumore questa iniziativa di protesta perché, svolgendosi senza incidenti davanti l’ingresso del Palazzo Municipale, è stata volutamente organizzata in occasione della giornata mondiale che ha rilanciato (anche a Formia) l1a necessità di difendere i diritti delle persone più svantaggiate. E poi questa manifestazione è stata organizzata all’indomani della decisione delle minoranze di chiedere un esame su questa e su altre spinosissime problematiche da parte del Consiglio comunale, un’istanza non accolta al punto che è stato sollecitato l’intervento del neo prefetto di Latina Ciaramella.
I manifestanti, anche attraverso artigianali manifesti, hanno cercato di interloquire con il sindaco Gianluca Taddeo, sostituito – bisogna sottolinearlo – dalla coraggiosissima, ardita ed imbarazzata assessora alle politiche sociali Rosita Nervino. E’ toccata a lei incassare come una inerme spugna le proteste e le perplessità di genitori e operatori contro la decisione della sua giunta – critica che il sindaco Taddeo ha seccamente respinto al mittente – di chiudere i centri diurni dell’Enaoli annunciando la nascita nella primavera 2025 di un un unico centro diurno comunale. Un fatto è certo: l’assessora Nervino è stata lasciata sola ad affrontate questa criticità – si ipotizza da tempo un suo immeritato avvicendamento in Giunta – quando il sindaco Taddeo, preventivamente informato di questo sit-in – ha dato in pasta ai social istituzionali del comune un lungo post per anticipare e bacchettare le severe critiche soprattutto delle minoranze di centrosinistra.
Tra i primi ad arrivare all’altezza dell’ingresso del Palazzo Municipale è stato la capogruppo della lista di minoranza “Guardare Oltre” Imma Arnone. Ha utilizzato parole assai pesanti (“indifferente cinismo”) per sottolineare nell’intervista video allegata come “ancora una volta l’amministrazione guidata da Gianluca Taddeo abbia deciso come una realtà così importante per tante famiglie in difficoltà, che ogni giorno si misurano con i tanti problemi di una disabilità grave, debba chiudere. Il bando per l’assegnazione dei contributi alle famiglie è stato un flop: dei 120mila euro posti in bilancio, sono stati impegnati poco più di 30mila. L’amministrazione comunale non ha rispetto le previsioni del suo Dup (documento unico di programmazione) a favore di queste strutture. Basta rileggere il ‘Programma 12.02’ recante gli interventi per la disabilità: Garantire la continuità del supporto ai Centri diurni per disabili”.
Il sostegno all’attività dei Centri diurni per disabili da parte dell’Amministrazione comunale era iniziato negli anni ‘90. Su iniziativa dell’associazione “Afdf” (Associazione Famiglie Disabili Formia), costituita per dare risposta al bisogno di assistenza quotidiana non garantita dai servizi territoriali dopo la frettolosa entrata in vigore 12 anni prima della legge 180 il Comune di Formia assegnò alcuni locali dell’ex Enaoli (allora ritenuto erroneamente proprietà comunale) per allestire un Centro Diurno. Iniziò l’erogazione di contributi economici finalizzati al sostegno delle famiglie per la frequentazione del centro. Il contributo era erogato all’”Afdf” a parziale ristoro delle spese vive di gestione del centro e per gli operatori che lavoravano presso lo stesso centro (la cooperativa Herasmus).
Nell’anno 2000, all’”Afdf” si è aggiunta l’associazione “L’Aquilone” che gestiva e gestisce un centro diurno in località Farano. Le due associazioni hanno avuto accesso al contributo economico perché erano le solo ad essere autorizzate per svolgere questi servizi socio-assistenziali. “E’ cambiato – secondo la capogruppo Arnone – il regolamento comunale per l’erogazione di benefici a terzi e prevede all’articolo 11 che gli interventi economici nell’ambito dei servizi sociali che facciano parte della programmazione comunale (e gli interventi a sostegno dei Centri Diurni sono presenti – come detto – nel Dup possono essere oggetto di decisione diretta dell’Amministrazione Comunale, mediante apposita delibera di Giunta. “In tutti questi anni le varie amministrazioni (ed anche i Commissari Prefettizi) cittadine non hanno mai interrotto l’erogazione dei contributi ai Centri Diurni per persone disabili rendendoli meritori della preziosa assistenza garantita a persone particolarmente fragili ed alle loro famiglie. In conclusione la possibilità di concessione dei contributi economici ai Centri Diurni autorizzati è – ha concluso Arnone- una decisione dell’amministrazione comunale e, avvenendo attraverso delibere di Giunta, quindi esclusivamente politica”.
Pressata da alcuni esponenti di minoranza, l’assessore Nervino e’ riuscita nella giornata a chiedere ed ottenere dal presidente taddeiano Giuseppe Antigiovanni la convocazione per giovedì 5 dicembre, alle 16.30, della commissione consiliare Servizi Sociali.
Tre saranno i punti all’ordine del giorno e spicca in apertura quello riguardante i “Centri Diurni per Disabili”. Rispetto alla dura presa di posizione della dottoressa Arnone è apparsa più sfumata questa del capogruppo della Lega Antonio Di Rocco: “Vediamo il bicchiere mezzo pieno. In attesa della convocazione del Consiglio Comunale prendiamo atto di quella della commissione ai servizi sociali per giovedì pomeriggio…Diciamo no alle speculazioni politiche sulla pelle dei ragazzi e delle loro famiglie, chiediamo al Sindaco di ricevere le strutture e le famiglie dei ragazzi per trovare rapidamente una soluzione legittima per la riaperture dei centri diurni e il conseguente prosieguo delle attività di ragazzi che ne hanno già subite troppe. A marzo se l’amministrazione deciderà di fare altro lo può fare senza interrompere però un sevizio vitale per chi ne usufruisce e le famiglie faranno le loro legittime scelte”.
Accorsi anche loro durante il sit-in di protesta, i consiglieri comunali del Partito Democratico, Luca Magliozzi e Alessandro Carta hanno aggiunto la loro riflessione, affermando: “tutta la nostra solidarietà alle famiglie e agli operatori che si sono recati davanti al Comune di Formia per difendere il diritto all’assistenza per la disabilità e per chiedere un incontro con il Sindaco. Gravissimo che fino ad oggi non si sia neanche mai trovato il tempo per incontrarli. L’assistenza alla disabilità dovrebbe essere una priorità per un Sindaco. All’Amministrazione di Formia sembra che interessi poco o nulla -hanno detto- Con il cambio delle modalità di finanziamento, il Sindaco Taddeo ha contribuito a privare i centri diurni delle risorse necessarie per sopravvivere. E oggi si vede il risultato: l’Herasmus ha chiuso, lasciando senza assistenza 15 persone con disabilità grave. L’Aquilone, l’altro centro diurno della città, è in grave difficoltà e rischia di seguire la stessa sorte. Dinanzi a questo disastro il Sindaco si trincera dietro l’ennesimo comunicato stampa: ad oggi nessuna disponibilità al confronto e nessun intervento concreto. Il Sindaco e la sua Giunta rivedano completamente il modo con cui l’Amministrazione si occupa delle fragilità. Fino ad oggi sono state eliminate dall’agenda politica“.
E non si è fatta attendere neanche la consigliera comunale, nonchè già sindaca di Formia, Paola Villa (Un’altra città): ” Ieri ennesimo comunicato del sindaco Gianluca Taddeo pieno di falsità e bugie sulla chiusura dei centri diurni per disabili di Formia. Il sindaco afferma la prima grande menzogna: presunta chiusura dei due centri diurni per disabili ( regolarmente aperti). Tutti sanno che da 15 giorni il centro Herasmus è chiuso, lo sa l’assessora Nervino che si è molto arrabbiata per questa ennesima schifezza, lo sa il presidente della commissione servizi sociali, Giuseppe Antigiovanni, che era rammaricato, lo sa il dirigente e tutti i funzionari…solo il Sindaco fa finta di non sapere e dice bugie…troppo impegnato a farsi i giretti in macchina per fare i video alle lucine natalizie così da imbonire i formiani e tutta la città”.
Ed ancora: “Poi, sempre il sindaco parla di un fantomatico centro diurno per disabili comunale che aprirà a marzo 2025. Cioè tu prima affami le persone e dopo sei mesi compri la farina per fare il pane? Nemmeno la regina Maria Antonietta di Francia con le sue brioches donate ai poveri. Neanche un po’ di vergogna ad affermare questo! Ma la chicca arriva alla fine, quando il Sindaco afferma che in questi anni i centri diurni per disabili hanno ‘campato’ alle spalle del comune senza gara, senza averne titolo, perché ‘favoriti e avvantaggiati’ da ‘qualcuno’. Allora innanzitutto precisiamo che a Formia ci sono solo due centri diurni per disabili ed entrambi fanno un servizio alla città, sobbarcandosi onerosi costi per un lavoro, che io chiamerei missione, che aiuta tutta la nostra comunità. Entrambi usufruiscono di soldi pubblici comunali. Ma qualora ci sia stato dell’illecito, caro sindaco, recati nelle sedi opportune a parlarne a chi di dovere e visto che stai lì dici e racconta anche delle centinaia di migliaia di euro che la tua amministrazione elargisce senza gara agli avvocati ( oltre 135.000,00 euro solo nel 2024), dopo che hai tu e la tua amministrazione distrutto l’avvocatura comunale, centinaia di migliaia di euro elargiti senza gara a progettisti, architetti, studi associati e aziende di project… ovviamente tutti dati senza gara, senza avviso…o forse questi sono ‘amici’, questi non sono ‘disabili’…quindi con il primo faccio il sindaco e con i secondi faccio il bullo?!”.
Quando la cieca burocrazia dovrebbe essere condita da una sensibilità culturale e comportamentale…