LATINA – Un incremento di 150 euro all’anno per ogni nucleo familiare. E’ quanto peserà dal 2025 al 2029 la decisione della conferenza dei sindaci dell’Egato 4 di ritoccare del 3,5% le tariffe del servizio idrico. Se due comuni a guida centro destra – Latina e Terracina – si sono astenuti, sono stati soltanto cinque le astensioni, quelle dei comuni di Sperlonga, Maenza, Norma, Ponza e Ventotene. Si è arrivati a questa decisione – è stata di fatto avallata la tariffa proposta dall’Arera, l’Autorità nazionale sulle reti idriche ed elettriche – al termine di una lunga trattativa dopo che l’ente gestore, Acqualatina, aveva chiesto di aumentare il canone idrico del 9% prima e del 6% poi. Ad esternare ora le loro perplessità su quanto deciso dai 38 sindaci dell’Egato 4 sono le associazioni dei consumatori Aeci, “Consumatori e famiglie”, Codacons, Codici e Fedicons. Non condividono la motivazione secondo la quale l’aumento dell’acqua in provincia di Latina andava effettuato per consentire il mantenimento dell’equilibrio finanziario di Acqualatina quando la stessa società dall’inizio della gestione, vent’anni fa, ha sempre chiuso i propri bilanci con diversi milioni di euro all’attivo.
I consumatori sono caustici quando si interrogano che se gli stessi sindaci abbiano chiesto o meno la ripartizione di questi utili nella misura spettante ai rispettivi comuni, la riduzione della tariffa o di capire la destinazione di questi utili milionari. I consumatori intanto hanno rilanciato un loro vecchio cavallo di battaglia: di conoscere l’effettiva utilizzazione dei fondi messi a disposizione del Gestore sia per gli interventi da attivare in occasione della crisi idrica del 2016 e del 2017 sia di quelli relativi al Pnrr. Serve dell’altro per affrontare, invece, in futuro una nuova ed eventuale crisi idrica ed un piano degli investimenti per la raccolta delle acque o per il riciclo delle acque.
Aeci, “Consumatori e famiglie”, Codacons, Codici e Fedicons hanno chiesto ora ai sindaci che hanno approvato l’aumento (“ma anche a quelli che si sono astenuti perché avrebbero voluto un aumento persino maggiore, ovvero del 6%”) di rendere noti i dati forniti da Acqualatina per motivare il loro voto (hanno votato a favore 25 sindaci) ed approvare una richiesta di adeguamento di questa portata economica. “In base a quanto risulta alle associazioni firmatarie, i dati forniti sarebbero ben pochi e, comunque, privi di ogni oggettività scientifica, per cui – hanno dichiarato le cinque associazioni dei consumatori – sarebbe stato come l’averli approvati in maniera fideistica e, probabilmente soltanto in ossequio a “superiori volontà politiche”, nonostante che a pagare saranno i loro concittadini, dei quali i sindaci favorevoli e quelli astenuti dovrebbero difendere al meglio i diritti”.
I consumatori chiamano in causa l’ente gestore come siano “troppi i dati che non ci vengono resi noti, a partire da quelli relativi alla effettiva quantità di acqua che si disperderebbe a causa della fatiscenza delle infrastrutture. Più volte è stato evidenziato che nel 2016 venne approvato un adeguamento di importo rilevantissimo dal 50 al 30% circa per la riduzione delle perdite ed oggi tali perdite sarebbero persino aumentate al 75%, ma senza avere una dichiarazione formale ed oggettivamente valutabile del perché. Da anni stiamo chiedendo quali siano gli impieghi effettivi del denaro fatto versare dagli utenti (considerati veri e propri bancomat) ad Acqualatina senza ottenere alcuna risposta in merito e questo non induce certamente a pensieri positivi. E le risposte non le fornisce soltanto Acqualatina ma – sbotta l’ex presidente dell’Otuc Antonio Villano – neppure la Segreteria Tecnica Operativa che per legge e per mandato è tenuta a vigilare sull’operato del Gestore. Appare evidente che la vera banca, per Acqualatina, sono i propri utenti, dai quali ottenere denaro in quantità sicuramente impressionante, senza ricorrere al sistema bancario, quindi senza versare interessi e, soprattutto, senza restituire nulla. Certamente un modo molto sicuro per essere imprenditori”.
In effetti a chiedere di ritoccare la tariffa idrica era stato l’amministratore delegato di Acqualatina, Marco Lombardi . Aveva spiegato che, in caso contrario, sarebbe stato messo in discussione il piano degli investimenti, in primis quelli per migliorare la gestione delle reti idriche che – secondo le associazioni di categoria – l’ente gestore avrebbe dovuto provvedere giù nel 2017 in occasione della “grande sete” di quell’anno. Non si è fatto attendere neppure il commento del presidente della Provincia e della conferenza dei sindaci dell’Egato 4, Gerardo Stefanelli, secondo il quale “la grande maturità dei sindaci, che hanno ritoccato di poco la bolletta idrica, evita alle famiglie si sostenere il più gravoso aumento proposto dall’ente gestore cmette al riparo la realizzazione degli investimenti infrastrutturali”
ACQUA, GIOVEDI’ IMPORTANTE CONVEGNO AL PARLAMENTO EUROPEO
Il presidente della Provincia Stefanelli da mercoledì si trova a Bruxelles per partecipare giovedì, dalle 9.30, presso la sala Spinelli del Parlamento Europeo ad un atteso convegno che, dal titolo“Nuovo Sistema di Servizio Idrico Integrato negli Ambiti Territoriali Ottimali – Confronto e dibattito in ambito europeo. Ottimizzazione e conservazione, miglioramento e sviluppo a medio e lungo termine”, è organizzato dal co-presidente del gruppo dei Conservatori (ECR) al Parlamento europeo, Nicola Procaccini.
Si preannuncia un confronto approfondito e di grande interesse sui temi legati alla gestione del ciclo idrico per tutelare al meglio la preziosa risorsa acqua. Insieme allo stesso deputato europeo di Fdi Nicola Procaccini, si confronteranno i sindaci di Latina e di Frosinone, Matilde Celentano e Riccardo Mastrangeli, appunto il presidente della Provincia di Latina, Gerardo Stefanelli e il consigliere provinciale di Frosinone, Andrea Velardo. Procaccini ha chiesto anche l’intervento di diversi relatori del settore in cui spiccano i nomi di Rudy Gargano, dell’Università di Cassino, Francesco Buresti, responsabile dell’area idrica di Acea SpA, Cinzia Marzoli, Presidente di Acqualatina SpA, Luigi Urbani, dirigente dell’Egato Ato5, Marco Giordano Irmo Lombardi, Amministratore delegato di Acqualatina SpA, Roberto Cocozza, Amministratore delegato di Acea SpA, Sonia Ricci, presidente del Consorzio di Bonifica Latina-Frosinone.
“Ritengo importante che una tematica come la gestione della risorsa idrica, così delicata e strategica non soltanto per l’Italia, sia portata all’attenzione anche delle istituzioni europee e sia oggetto di dibattito a Bruxelles – ha affermato Procaccini – Ringrazio gli ospiti che hanno accettato l’invito e la cui competenza saprà fornire il necessario spessore all’iniziativa”.