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Attualità

Gaeta / Aperte le porte del “Centro di alta diagnostica” all’ospedale “Monsignor Di Liegro”

GAETA – Un significativo passo in avanti per ampliare l’offerta sanitaria sul territorio del sud pontino. Si è espresso in questi termini la commissaria straordinaria dell’Asl di Latrina Sabrina Cenciarelli ufficializzando mercoledì l’apertura, a sorpresa, all’interno dell’ex ospedale di Gaeta, del centro di alta diagnostica. La struttura fu concepita nel 2020 nelle fasi iniziali dell’emergenza pandemica dall’allora sindaco Cosmo Mitrano e dell’ex direttore generale dell’Asl Giorgio Casati per trasformare il “Monsignor Di Liegro” in un centro di eccellenza sul piano radiografico con l’intento di decongestionare l’omonima divisione dell’ospedale “Dono Svizzero” di Formia.

Nacque una joint venture cui aderirono diversi enti, associazioni benefiche, imprenditori e cittadini comuni che si mobilitarono per la raccolta di fondi serviti per l’acquisto di apparecchiature diagnostiche innovative tra cui una Tac, apparecchi per l’ultrasonografia e un mammografo digitale, per un valore complessivo di 715.800 euro. L’Asl si è adoperata invece per la realizzazione di complessi lavori edili e impiantistici, che hanno richiesto un investimento di 551mila euro. L’esperienza legata al Covid è un triste ricordo e per la dottoressa Cenciarelli grazie a questo centro di alta diagnostica i cittadini del Golfo avranno ora a disposizione strumenti che permetteranno maggiore accessibilità ai servizi, riduzione delle liste d’attesa, e risposte più veloci alle loro esigenze di cura.

L’apertura del centro diagnostico è avvenuta in sordina, la sua inaugurazione avverrà subito dopo le festività Natalizie alla presenza del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e dei vertici aziendali dell’Asl, chiamati ora a percorrere l’ultimo miglio: completare le procedure del reclutamento del personale che in parte arriverà dal reparto di radiologia del “Dono Svizzero” diretto dal dottor Antonio Barberi. La struttura avrà, sul piano amministrativo e gestionale, la guida della neo dirigente del distretto 5 dell’Asl Giuseppina Carreca ma la sua apertura potrebbe togliere non poche castagne dal fuoco alla stessa Azienda sanitaria dopo che il Movimento cinque stelle si è rivolta alla Procura regionale presso la Corte dei Conti avanzando l’ipotesti del danno erariale rispetto (appunto) alle lungaggini burocratiche che hanno caratterizzato l’inaugurazione del centro.

Ci sono stati plateali ritardi circa l’avvio della richiesta di accreditamento da parte della Regione Lazio da parte della penultima gestione dello stesso Distretto 5 e l’arrivo della dottoressa Cenciarelli in pochi mesi ha colmato un gap di anni…. Tra i primi adempimenti effettuati c’è stato quello di chiedere ed ottenere l’intervento di una commissione tecnica che, proveniente dall’Asl di Frosinone, ha dovuto avviare , attraverso una serie di sopralluoghi, una certosina documentazione finalizzata a chiedere l’accreditamento da parte della Regione Lazio. Che ora è arrivato. La sua soddisfazione, legittima, la dottoressa Cenciarelli l’ha esternata in una nota stampa ufficiale dell’Asl: “L’apertura del Centro di Alta Diagnostica rappresenta – ha detto – un passo importante verso un sistema sanitario più vicino alle persone, prevenzione e accesso equo alle cure restano obiettivi centrali, e questo centro è la prova concreta dell’impegno dell’Asl di Latina per garantire servizi di qualità. Un sincero ringraziamento va alla Regione Lazio per la celerità nel percorso di autorizzazione, e a tutti coloro che, con generosità e senso di solidarietà, hanno reso possibile la realizzazione del Centro. In primo luogo al Comune di Gaeta che si è fatto promotore dell’iniziativa, e alle istituzioni che hanno contribuito, quali: il Department of U.S. Navy (Marina Statunitense), la Fondazione Cy Twombly, la Lazio Farma SPA, e ENI SpA, e tutti gli altri Enti e cittadini del territorio. Un sincero apprezzamento va, inoltre, a tutti i sanitari e agli uffici tecnico-amministrativi senza i quali non sarebbe stato possibile raggiungere questo importante traguardo” – ha concluso il commissario Straordinario dell’Asl pontina.

Non si è fatta attendere la presa di posizione dell’ex sindaco di Gaeta, il consigliere regionale di Forza Italia Cosimino Mitrano. Ha definito l’apertura del Centro di Alta Diagnostica nel “Monsignor Di Liegrfo” – intitolato all’artista Cy Twombly – “un traguardo storico per la salute pubblica! Si è finalmente concretizzato un progetto ambizioso e atteso da tutta la comunità. La struttura all’avanguardia, nata grazie alla generosità di cittadini, imprese e istituzioni, rappresenta un punto di svolta per l’assistenza sanitaria del Lazio meridionale, ma non solo. Ricordo ancora quando, durante il mio mandato da sindaco di Gaeta, nel pieno dell’emergenza sanitaria del Covid, diedi vita ad un raccolta fondi per l’apertura del centro di diagnostica. Oggi, quel mio sogno visionario e all’epoca definito “folle” è realtà! Da oggi possono contare su un valore aggiunto per il sistema sanitario del Golfo di Gaeta e non solo, un vero e proprio fiore all’occhiello che rafforza l’offerta in materia di prevenzione e tutela della salute.

Abbiamo saputo progettare, proporre, predisporre e realizzare ogni azione utile a coinvolgere tantissime persone che a vario titolo e in base alle proprie disponibilità, hanno sostenuto l’iniziativa promossa dal Comune di Gaeta”. Dopo i ringraziamenti alla “Cy Twombly Foundation” del presidente Nicola Del Roscio (“ha dimostrato un senso di comunità e una grande attenzione per la salute dei propri concittadini”) e alla dottoressa Cenciarelli “per aver concluso il lungo iter.”, Mitrano sottolinea l’importanza di un imperativo rilanciato dalla pandemia. “Ci ha ricordato l’importanza di investire nella salute pubblica. Questo nuovo centro rappresenta una risposta concreta alle esigenze del territorio e – ha aggiunto Mitrano – un esempio di come la collaborazione tra istituzioni e cittadini possa portare a risultati concreti.

L’apertura del Centro di Alta Diagnostica rappresenta un passo avanti significativo per l’intero Lazio meridionale. Questa struttura, infatti, offrirà i suoi servizi a un bacino d’utenza di oltre 400.000 persone, garantendo un accesso più rapido e facile alle prestazioni diagnostiche. Grazie a questo investimento, i cittadini potranno usufruire di una diagnosi più precisa e tempestiva, favorendo così una migliore gestione delle malattie e una maggiore qualità di vita”. Non sono tutte rose e fiori perché il centro va riempito ora delle risorse più importanti, quelle umane. In serata è intervenuta l’assessore regionale all’Ambiente, Turismo e Sport, l’itrana Elena Palazzo (Fratelli d’Italia) che non menziona mai l’operato del comune di Gaeta e della sua ex guida: “L’apertura del Centro di Alta Diagnostica nell’ex presidio ospedaliero è decisamente un’ottima notizia per tutti i residenti del territorio pontino meridionale ed è la conferma di un deciso cambio di passo da parte dell’amministrazione regionale, con una rinnovata attenzione nei confronti di aree per troppo tempo trascurate. Si tratta di tratta di un risultato a cui si arriva grazie al grande lavoro svolto in questi mesi dal Commissario Straordinario della Asl di Latina Sabrina Cenciarelli in perfetta sintonia con il presidente Rocca – ha sottolineato l’assessore Palazzo -. Si rende in tal modo disponibile una struttura sanitaria di livello destinata a potenziare l’offerta di servizi medici avanzati grazie alla dotazione di tecnologie che favoriranno l’accessibilità ai servizi e la riduzione delle liste d’attesa”.

“L’impegno per migliorare il settore della Sanità nel Lazio da parte del Presidente Francesco Rocca è massimo e prevede non solo lo stanziamento di importanti finanziamenti ma anche azioni volte allo snellimento e alla velocizzazione delle procedure di autorizzazione. Un lavoro – ha concluso l’assessore di Fdi – che si basa sull’ascolto delle esigenze segnalate dai territori e che, come è proprio in questo caso, punta a costruire un sistema più accessibile ed efficiente per i cittadini della Regione Lazio”.

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Saverio Forte