Fondi / Abusi sessuali in palestra, nuovo arresto per il personal trainer 29enne di Pico

FONDI – Un secondo provvedimento cautelare ai domiciliari, a distanza di otto mesi dal primo, è stato notificato dagli agenti della tenenza di Fondi della Guardia di Finanza con la pesante accusa di violenza sessuale nei confronti di Biagio M., un personal trainer di 29 anni di Pico. L’uomo è stato arrestato di nuovo per gli abusi sessuali di cui si sarebbe reso protagonista all’interno di una palestra che gestiva nel centro urbano di Fondi. A chiedere al Gip del Tribunale di Latina Giuseppe Caro di emettere una seconda ordinanza d’arresto per il 29enne è stato il sostituto procuratore Giuseppe Buontempo, lo stesso magistrato che ha promosso un supplemento di indagini dopo che il Riesame aveva annullato diversi capi d’imputazione contenuti nel primo provvedimento d’arresto.

Il 15 giugno ed il 31 luglio scorsi sono state sentite, con il supporto di una psicologa della Polizia di Stato, altre due frequentatrici della palestra di Fondi – una delle quale minorenne- M.E e B.M. si erano rivolte all’istruttore di Pico per effettuare alcune sedute di ginnastica posturale. Secondo i loro racconti sarebbe avvenuto dell’altro: il 29enne avrebbe abusato delle due ragazze con una serie di palpeggiamenti avvenuti in diverse parti del corpo in una stanza secondaria della palestra, quella dedicata alle visite. Biagio R. avrebbe invitato le due ragazze ad abbassare i leggings per poi procedere ai palpeggiamenti in diverse parti del corpo. In più le due ragazze sarebbero state invitate a rimanere in slip e reggiseno, a piegarsi e a toccare le punte dei piedi “con la scusa di toccare un muscolo o una vertebra”. Secondo il Gip Cario Biagio M. “era determinato a contattare le proprie clienti , tentando di convincerle sulla genuinità delle prestazioni rese chiedendo loro incontri chiarificatori di persona”.

Questa ricostruzione è stata negata dall’uomo in occasione dell’interrogatorio di garanzia che c’è stato giovedì davanti il Gip Cario. Il 29enne di Pico, assistito dagli avvocati Vincenzo Macari e Tony Ceccarelli, ha risposto a tutte le domande del magistrato e, producendo una serie di documentazioni formative e accademiche, ha dichiarato di aver fornito alle sue clienti le prestazioni professionali richieste. La legittimità di questa seconda ordinanza restrittiva è stata contestata dagli avvocati Macari e Ceccarelli che, in attesa del pronunciamento del Gip Cario, hanno confermato di impugnare al Riesame il nuovo provvedimento restrittivo. E le considerazioni attraverso un lungo ricorso sono diverse: l’inattuabilibilità del provvedimento restrittivo in considerazione del fatto che – come detto – diversi capi d’imputazione erano stati annullati dai giudici del Tribunale della Libertà dopo l’emissione della prima misura restrittiva. Secondo gli avvocati Macari e Ceccarelli per otto mesi è rimasto ai domiciliari non potendo reiterare il reato, inquinare le prove e fuggire.

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