La sanità italiana lancia l’allarme, paura per l’evolversi di una malattia che torna ad essere mortale: cosa sta succedendo
L’avvicinamento al periodo natalizio non porta soltanto gioia e felicità per le festività, ma suscita anche alcune preoccupazioni a livello sanitario. Ci siamo messi ormai alle spalle da tempo, per fortuna, il peggio per quanto riguarda l’emergenza Covid, ma non si possono sottovalutare i malanni stagionali, che hanno sempre il loro peso in questo periodo e possono mettere a rischio la salute di milioni di italiani.
Oltre ai danni causati dall’influenza e dalle altre malattie tipiche del periodo invernale, si guarda con una certa ansia a nuovi ceppi che stanno nascendo in altre parti del mondo e che scatenano il rischio di epidemia. Occhio in particolare ad alcuni virus che si stanno sviluppando in Congo, e che hanno già causato diverse decine di morti, ma non soltanto a quelli.
Bisogna prestare la dovuta attenzione anche al ritorno in auge di una malattia che nella sua forma più violenta, in Italia, è stata debellata da diversi decenni. Ma oggi, può tornare a farci paura, ecco perché.
In Italia, piangiamo la morte di Andrea Poloni, che in Congo ha contratto la malaria e che da quella, purtroppo, è stato ucciso. Era da tempo che non si verificavano nel nostro paese delle vittime per questo tipo di malattia, che sembrava solamente un ricordo del passato. Invece, va tenuta sempre sotto osservazione.
Su ‘Quotidiano.net’ è stato intervistato il professor Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana per le malattie infettive e tropicali. Quest’ultimo ha rilasciato importanti dichiarazioni su come affrontare i casi di malaria.
“La malattia è stata debellata ufficialmente in Italia nel 1970, da allora non abbiamo avuto più casi endemici, anche se alcuni casi importati sono stati letali – ha spiegato – Oggi, però, proprio per questo siamo paradossalmente più vulnerabili. La malattia può essere fulminante e diventare mortale nel giro di una settimana. La mortalità è più elevata se colpisce bambini sotto i 5 anni di età oppure donne in gravidanza. Naturalmente, conta anche in che parte del mondo siamo. I primi sintomi sono febbre, ingrossamento della milza, anemia, sintomi respiratori e gastroenterici. Il quadro può aggravarsi se il paziente ha altre malattie. Per evitare di contrarla, se si viaggia in zone dove la malaria è ancora endemica, non avendo sviluppato una immunità è fondamentale fare prevenzione, con una adeguata profilassi, utilizzando repellenti per zanzare e proteggendo anche il letto“.