MINTURNO – Perseguitato per pagamenti Tari di un familiare defunto: la Corte di Giustizia Tributaria annulla ingiunzione fiscale da quasi 2mila euro. La Corte ha evidenziato irregolarità procedurali da parte del Comune di Caserta e Publiservizi Latina-Minturno, 9 dicembre 2024 – Una vittoria significativa per i diritti dei contribuenti: la Corte di Giustizia Tributaria di primo grado di Caserta, Sezione 8, ha annullato un’ingiunzione fiscale da 1.840 euro emessa nei confronti di un erede, assistito da Confconsumatori Latina. La sentenza, emessa il 2 luglio 2024, ha ribadito l’importanza della trasparenza e della correttezza nella gestione delle notifiche fiscali.
LA VICENDA – L’ingiunzione fiscale Tari contestata era basata su avvisi di accertamento per presunti omessi pagamenti notificati al contribuente defunto. L’erede, difeso dall’avvocato Franco Conte, ha presentato ricorso, evidenziando diverse irregolarità procedurali, in particolare si rilevava come l’ingiunzione fiscale Tari si fondava su vari avvisi di accertamento per omessi pagamenti notificati al defunto. Il contribuente, infatti, prima del decesso aveva trasferito la propria residenza, abbandonando l’immobile di Caserta oggetto degli avvisi di accertamento, e tale circostanza era stata regolarmente comunicata al Comune di Caserta. Inoltre, in sede di istanza di annullamento in autotutela, era stato chiarito al Comune che l’immobile risultava privo delle utenze. Nonostante le comunicazioni, era stata emessa ugualmente una prima ingiunzione, opposta e decisa con sentenza passata in giudicato nel 2022. Successivamente, la stessa pretesa creditoria era stata avanzata nuovamente con l’emissione di un’altra ingiunzione, per la quale il contribuente era stato costretto a ripresentare ricorso: la seconda ingiunzione, infatti, faceva riferimento ad atti di accertamento che erano già stati oggetto della precedente sentenza (n. 2967/2022) emessa dalla Commissione Tributaria di Caserta.
LA DECISIONE – La Corte ha rilevato che sia l’amministrazione comunale che l’incaricato per la riscossione, la società Publiservizi, non avevano fornito prove adeguate della regolare notifica degli avvisi di accertamento. Inoltre, l’ingiunzione fiscale contestata faceva riferimento a somme già oggetto di un precedente giudizio (sentenza n. 2967/2022). Di conseguenza, la Corte ha annullato nuovamente l’ingiunzione fiscale e condannato questa volta il Comune di Caserta e Publiservizi al pagamento delle spese legali.
“Questa sentenza conferma l’importanza di una corretta gestione delle notifiche e della trasparenza nei confronti dei contribuenti oltreché la necessità in capo alle pubbliche amministrazioni di verificare correttamente le attività svolte evitando di vessare inutilmente il contribuente. Siamo soddisfatti – dichiara l’avvocato Franco Conte di Confconsumatori Latina – che la giustizia abbia riconosciuto le irregolarità procedurali e abbia tutelato i diritti del nostro assistito”.
Confconsumatori continua a sostenere i cittadini nella difesa dei propri diritti contro le ingiustizie fiscali e invita tutti coloro che ritengono di aver subito trattamenti simili a rivolgersi all’associazione per assistenza e consulenza legale.