Multe con gli autovelox in agguato anche a Natale per chi si sposta in auto. Attenzione, tuttavia, a questa importante novità che può portare all’annullamento della multa
Dallo scorso 14 dicembre è attivo il nuovo Codice della Strada. Il provvedimento, approvato dopo un lungo iter parlamentare, contiene numerose novità su multe e pene accessorie relative alle più frequenti infrazioni stradali.
Oltre a un innalzamento delle sanzioni da pagare se si viene sorpresi alla guida con lo smartphone, in stato di ebrezza, o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, il nuovo CDS stabilisce modalità più immediate di sospensione-ritiro delle patente anche per infrazioni che prima non lo prevedevano come nel caso delle distrazioni al volante dovute all’utilizzo concomitante di dispositivi elettronici.
La nuova normativa, inoltre, recepisce anche alcune disposizioni sulle modalità di installazione e funzionamento degli autovelox. In particolare, sono state stabilite nuove distanze minime tra un apparecchio di rilevazione e l’altro che variano da 500 metri a 3 chilometri in base alla tipologia di strada dove vengono posizionati. A livello sanzionatorio, invece, è in vigore il divieto di cumulo delle infrazioni rivelate da uno stesso autovelox sullo stesso tratto stradale nell’arco temporale di un’ora. D’ora in poi, in casi simili, si deve pagare solo la sanzione più alta ma maggiorata di un terzo.
Sul funzionamento e le capacità sanzionatorie degli autovelox incombe ancora l’ordinanza 10505/2024 della Corte di Cassazione che ha stabilito la nullità delle multe scaturite dalla rivelazione della velocità effettuata da dispositivi non omologati. Si tratta di un provvedimento davvero epocale nel settore che impone una distinzione tra due procedure, l’omologazione e l’approvazione di un apparecchio di rilevazione, prima sostanzialmente equiparate.
In pratica, l’omologazione (o certificazione metrologica legale) consiste in un procedura di natura tecnica che viene effettuata da un ente terzo, diverso dal soggetto che approva l’installazione di un autovelox tramite l’iter burocratico corrente che non prevede tra i vincoli da rispettare l’accertamento del corretto funzionamento del dispositivo stesso.
L’ordinanza della Cassazione ha favorito la presentazione di numerosi ricorsi presso i Giudici di Pace, in tutta Italia, da parte di coloro che hanno ricevuto una multa per eccesso di velocità. Ricorsi nei quali essenzialmente viene richiesta l’avvenuta omologazione o meno dell’autovelox che ha segnalato l’avvenuta infrazione.
I ricorsi vinti, con contestuale annullamento dei verbali, sono stati numerosi anche con casi in cui il limite di velocità oltrepassato era ben al di sopra della soglia di tolleranza consentita. A riguardo è da segnalare la vicenda, riportata da Sanremonews, del Comune di Ventimiglia alle prese con l’annullamento di ben 300 verbali di multa da autovelox. Lo ha stabilito il Giudice di Pace di Sanremo, evidenziando come il Comune stesso non abbia provato l’omologazione degli apparati di rilevazione con alcuni verbali privi anche del decreto prefettizio di autorizzazione.
Nella richiesta di annullamento, il Giudice ha richiamato le recenti risultanze giurisprudenziali in materia, un avvertimento questo anche per altri comuni che possono ritrovarsi con numerosi ricorsi da fronteggiare. Non sorprende quindi la scelta di alcuni di spegnere provvisoriamente gli autovelox attivi sul proprio territorio in attesa del richiesto chiarimento normativo.