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Sentenza storica della Cassazione, è svolta sulle cinture di sicurezza

Non solo il nuovo Codice della Strada. Nei provvedimenti in materia di sicurezza stradale, attenzione massima a questa sentenza della Corte di Cassazione, emessa lo scorso dicembre

Lo scorso 14 dicembre è entrato in vigore, dopo un lungo iter parlamentare, il nuovo Codice della Strada. Numerose le novità contenute nel provvedimento in materia di sicurezza stradale.

Sentenza storica della Cassazione, è svolta sulle cinture di sicurezza – temporeale.info

Spiccano, in particolare, quelle sull’inasprimento delle multe e delle sanzioni accessorie previste (in primis la sospensione immediata della patente) per alcune delle infrazioni stradali più comuni come la guida con lo smartphone o dispositivi elettronici affini, in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti. Sono state introdotte, inoltre, nuove disposizioni sull’installazione e il funzionamento degli autovelox nonché sull’abbandono degli animali in strada, un’eventualità quest’ultima che può portare anche all’arresto se l’atto causa un incidente mortale.

Tra le infrazioni più sanzionate in Italia c’è anche la guida senza cintura di sicurezza che prevede una sanzione amministrativa che va dagli 80 ai 320 euro e la possibile decurtazione di 5 punti dalla patente. Proprio su questa violazione del CDS si è pronunciata recentemente la Corte di Cassazione con una sentenza che integra e inasprisce le attuali disposizioni contenute nel Codice della Strada.

Cinture di sicurezza in auto, la sentenza della Corte di Cassazione sull’obbligo per il conducente

Con sentenza n°46566 dello scorso 18 dicembre, la Corte di Cassazione ha annullato l’assoluzione per omicidio colposo nei confronti di una automobilista coinvolta in un incidente stradale in cui è rimasto ucciso uno dei passeggeri del veicolo che stava guidando. La vittima viaggiava senza la cintura allacciata e, nella dinamica dell’incidente, è stata sbalzata fuori dal finestrino con conseguenze letali.

Nel processo ordinario, conclusosi lo scorso marzo, l’automobilista è stata assolta con formula piena da ogni accusa in quanto il “fatto non costituisce reato”. Nella sentenza veniva evidenziato come l’auto incidentata non fosse dotata di sistemi acustici utili per segnalare il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza e che la stessa conducente non poteva compiere una continua verifica in tal senso durante la marcia del veicolo. Il procuratore generale della Corte di Appello di Roma ha proposto ricorso in Cassazione contro la citata sentenza e la Suprema Corte lo ha ritenuto fondato, annullando l’assoluzione.

Cinture di sicurezza in auto, la sentenza della Corte di Cassazione sull’obbligo per il conducente – temporeale.info (Foto Ansa)

Sulla base del combinato disposto tra l’articolo 589 del Codice Penale e dell’articolo 172 del Codice della Strada, la Cassazione – come si legge su Sicurauto.it – ha stabilito nel caso in questione che “risponde di omicidio colposo chi, prima di intraprendere la marcia del veicolo con passeggeri a bordo, non esige che costoro indossino la cintura di sicurezza, verificando che lo facciano e in caso di renitenza, rifiuti il trasporto, continuando a verificarlo durante la marcia, anche con l’aiuto degli altri passeggeri trasportati, interpellando direttamente il passeggero.”

In conclusione, la Cassazione ha confermato che, in caso di incidente o altre tipologie di sinistro con lesioni gravi o gravissime, il conducente del veicolo è responsabile dei danni fisici riportati dai passeggeri se questi non indossavano la cintura di sicurezza. E’ obbligatorio, di fatto, per chi guida l’auto accertarsi, prima e durante la marcia, che tutti abbiano rispettato la disposizione per evitare sanzioni ben più gravi di quelle di una semplice multa.

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Alessandro