L’influenza continua a diffondersi, tantissimi italiani ne sono affetti e gli ospedali iniziano a essere in affanno: ma non è stato ancora raggiunto il picco
Il periodo natalizio è stato caratterizzato da un diffondersi del virus influenzale che ha colpito tantissimi italiani, costretti a stare a letto anche quando è stato momento di festa. Ma il picco non è stato raggiunto, come dichiarato anche da Fabrizio Pregliasco, virologo: “Il picco ci sarà con la riapertura delle scuole quando molti bambini e ragazzi che si sono ammalati spargeranno il virus”.
Nel suo intervento, Pregliasco ha dichiarato: “I dati che abbiamo oggi a disposizione sono comunque sottostimati a causa della sotto notifica del periodo festivo, ma in generale i virus colpiscono in questo momento oltre mezzo milione di persone e quello predominante è l’influenzale”.
Pregliasco ha riferito che rispetto alla presenza dell’influenza australiana, che ha effetti più pesanti, c’è una presenza più dominante tra quel virus e l’A/H1N1, che spaventa di meno. C’è anche una presenza di altri virus respiratori, tra cui il Covid ‘che può ancora fare molto male tra anziani e fragili’. Insomma, questo è un problema molto serio che non va sottovalutato, perché può mettere in difficoltà gli ospedali.
Influenza, previsti milioni di casi secondo Pregliasco
Si sono comunque diffuse tante vaccinazioni anti-influenzali e questa è una buona notizia, Pregliasco ha dichiarato: “In Lombardia sono state due milioni, molto di più degli anni scorsi. Pochissime invece le adesioni ai vaccini Covid”. A fine inverno potrebbero esserci delle vittime secondo il virologo: “Potrebbero esserci tra 1000 e 1500 morti come causa diretta di Covid o influenza ma come concausa, su fragili e anziani che hanno già altre patologie. La previsione a fine stagione è tra 8 mila e 10 mila vittime e 14 milioni complessivi di casi dovuti ai vari virus influenzali”.
Insomma, anche il Covid è ancora presente, tant’è vero che Pregliasco ha riferito che la scorsa settimana sono morte 31 persone, con 42 finite in terapia intensiva e 1.400 ospedalizzati. Il consiglio, inoltre, è che se qualcuno ha preso il virus influenzale o qualsiasi altro virus, non deve correre in ospedale, bensì chiamare il proprio medico curante.
Questo perché si rischia di mettere in difficoltà gli ospedali, che già in queste feste natalizie sono stati in affanno. L’augurio è sempre quello che i casi nelle prossime settimane diminuiscano, ma con l’apertura delle scuole il picco non è ancora stato raggiunto.