“Effetto collaterale grave”, ora questo farmaco fa paura: italiani in ansia

C’è un farmaco che può portare a un “effetto collaterale grave” e fa molta paura agli italiani e a chi lo ha preso fin qui: l’annuncio arriva direttamente dall’AIFA

L’Agenzia italiana del Farmaco ha diramato un avvertimento riguardo i farmaci con il principio attivo metamizolo, che potrebbero causare delle reazioni gravi come l’agranulocitosi. Si parla di farmaci come per esempio la Novalgina e il generico, che contengono questi principi, che vengono utilizzati come antipiretici e analgesici.

farmaco novalgina
“Effetto collaterale grave”, ora questo farmaco fa paura: italiani in ansia (temporeale.info)

L’anagrulocitosi fa scendere il livello di un tipo di globuli bianchi chiamati granulociti, che sono fondamentali per combattere le infezioni batteriche e fungine. Ma quando il loro numero è basso, il corpo diventa vulnerabile. A volte i sintomi possono essere diversi, come quelli dell’influenza.

Infatti è possibile sviluppare febbre, ma anche mal di gola e brividi. La raccomandazione da parte dell’AIFA è quella di rivolgersi subito a un medico se si dovesse seguire una terapia con metamizolo. Ne ha parlato il professore Pierluigi Navarra ai microfoni del Fatto Quotidiano: “Il metamizolo fa parte di una classe di farmaci che è stata ritirata da tempo. E’ stato somministrato anche sotto forma di gocce, perché si pensava fosse meno lesivo della mucosa gastrica”.

AIFA, c’è un farmaco che ha una controindicazione

Prosegue il professor Navarra: “Nel tempo, dopo che si è iniziato a segnalare alcuni rischi di effetti aversi legati al suo uso ne è diminuito il consumo. Il farmaco può dare effetti avversi interessando direttamente le cellule del midollo osseo ed è importante che il medico sia consapevole dell’eventuale di questa reazione avversa. Se il paziente ha sintomi legati a un’infezione, il medico può pensare che la causa sia legata al metamizolo”.

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“Effetto collaterale grave”, ora questo farmaco fa paura: italiani in ansia (ANSA) temporeale.info

Il professor Navarra si è poi soffermato sulle soluzioni: “Ci sono tante altre alternative, parliamo di un farmaco antipiretico e antinfiammatorio, e su questo fronte abbiamo farmaci per esempio come l’ibuprofene, che ha lo stesso effetto terapeutico, ma non presenta rischi di questo tipo”.

A quanto pare, già da alcuni decenni è stato diagnosticato il rischio di agranulocitosi con l’uso del metamizolo. E’ un farmaco ritirato, ma questo principio attivo sembrava presentare un rischio più basso in Italia rispetto ad altri paesi. In sostanza, per non avere un ‘effetto collaterale grave’ bisogna sempre stare attenti ai farmaci che si assumono e rivolgersi sempre al proprio medico. Evitare spiacevoli sorprese dev’essere la priorità.

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