Allerta sanitaria che esplode per il ritiro di un alimento dai supermercati, la nota del Ministero: ecco di che cosa si tratta
Per tutti noi, è fondamentale fare grande attenzione a che cosa portiamo sulle nostre tavole. La piccola e grande distribuzione alimentare ci offrono cibi di ogni genere, una proposta variegata nella quale però a volte è difficile orientarsi. L’acquisto e il consumo consapevole devono portarci a informarci sulla provenienza degli alimenti e sulle loro caratteristiche.
In questo modo, possiamo assicurarci della qualità effettiva di ciò che mangiamo e tutelare la nostra salute. Ci sono però delle indicazioni che non vengono riportate sulle etichette e, nel caso in cui non ne fossimo a conoscenza, potrebbero metterci davvero a rischio.
Rivestono una grande importanza per il pubblico, così, gli avvisi da parte del Ministero della Salute, che su base giornaliera possono essere rinvenuti sul suo sito internet e che riguardano il ritiro di determinati prodotti dal commercio, per via di alcune problematiche. In particolare, in questi giorni è apparsa una allerta su un cibo piuttosto comune che consumiamo spesso, ma per il quale è stato disposto il ritiro immediato per un grave allarme per la salute di tutti.
Allerta su una partita di vongole, contaminazione con un acido: i rischi per la salute
La comunicazione del Ministero della Sanità di cui stiamo parlando si riferisce a una partita di vongole sgusciate messe in vendita dalla Nuova Eurogel Sud SRL. Il marchio identificativo del prodotto in questione è CE IT G1U41, il lotto di produzione il numero NV210524, tutti dati reperibili sull’etichetta della confezione eventualmente acquistata.
Il motivo del ritiro, stando alla nota ministeriale, è da ricercarsi nella presenza di acido perfluoroottanoico in quantità superiore ai limiti consentiti. Si tratta di un composto chimico che viene utilizzato nella produzione e nella lavorazione di alcuni materiali plastici. E’ una sostanza altamente tossica per l’organismo umano e può causare rischi di cancro ai testicoli e ai reni, patologie tiroidee, aumento del colesterolo e colite ulcerosa. Gli esperti consigliano di ridurre al minimo l’eventuale esposizione a tali fattori, dato che il reale potenziale cancerogeno non è quantificabile. Dunque, nella nota ministeriale si apprende che il prodotto in questione non va assolutamente consumato e va riportato al punto vendita dove è stato acquistato.