La situazione di crisi per l’azienda è terribile. I numeri parlano chiaro e potrebbe precipitare ulteriormente nelle prossime ore.
Settori pubblici e non solo hanno l’obiettivo non solo di aiutare il prossimo in determinati settori ma allo stesso tempo devono fare attenzione alle finanze. I numeri sono gravissimi e anche le recenti dichiarazioni fanno pensare al peggio, l’azienda ha subito una perdita durissima e servono soluzioni il prima possibile.
Il presidente della Fondazione Gimbe ha reso noto i numeri degli ultimi anni e la situazione è ‘drammatica’. La Fondazione Gimbe è un’organizzazione non a fini di lucro a favore della ricerca e della formazione scientifica e l’uomo nelle ultime ore ha sottolineato come questo settore sia in evidente difficoltà. L’uomo Nina Cartabellotta ha stilato i dati che appaiono purtroppo ben chiari.
Il personale dipendente del Servizio Nazionale Sanitario (SSN) ha subito una perdita di ben 28 miliardi negli ultimi 11 anni, numeri pazzeschi e possiamo vedere che c’è stata una perdita di 15 miliardi e mezzo solo nell’ultimo triennio. Dati terribili e che sicuramente non aiutano un settore, quello medico, fondamentale per la salute di tutti noi. L’uomo lo ha reso noto durante un’audizione presso la Camera dei Deputati.
La crisi della sanità italiana dipende specialmente da questi numeri e la situazione è difficilmente migliorabile. Servono risposte immediate.
L’uomo ha sottolineato che se la spesa per il personale dipendente fosse rimasta quella del 2012 i costi sarebbero migliorati e invece le cose non vanno assolutamente cosi. Uno dei motivi di questa crisi risiede nella carenza di personale pubblico e l’impossibilità delle regioni di poter investire nel personale medico; sono aumentati – e di molto – i numeri per i gettonisti, persone reclutate tramite agenzia e a gettone, non in maniera fissa ma pagati con costi maggiori per poco tempo.
Nel 2019 la spesa per i gettonisti era addirittura di 580 milioni di euro, le cose erano migliorate ma successivamente – anche complice la Pandemia – i numeri sono peggiorati e solo nel periodo gennaio Agosto 2023 possiamo sottolineare una perdita di 476 milioni di euro, numeri davvero preoccupanti. Una situazione che varia da regione a regione, e nello specifico nel 2022 questa crisi evidenzia numeri piuttosto preoccupanti.
Nel corso di questa riunione Cartabellotta ha sottolineato: “Senza un adeguato rilancio delle politiche per il personale sanitario, l’offerta dei servizi sanitari – sia negli ospedali che all’interno del territorio – diventerà ancora più inadeguata”. Se nei decenni passati la sanità italiana risultava essere una delle migliori al mondo la situazione – visto i numeri economici – potrebbe peggiorare ulteriormente.