Ecco perché non bisognerebbe ignorare i segnali di tosse persistente: attenzione alla diagnosi
L’abbassamento delle temperature, sempre più rigide con il passare dei giorni, e il maltempo ci stanno accompagnando con una certa costanza appena finite le vacanze natalizie. Contribuendo a causare la nuova circolazione del virus influenzale, una tipica ‘presenza’ stagionale che anche quest’anno non sta mancando.
Numerosi i casi che stanno riguardando diversi milioni di italiani, il picco dovrebbe verificarsi entro la fine del mese quando potrebbe giungere a interessare fino a 5 milioni di persone nel paese. Sono stati in molti coloro che hanno provveduto al vaccino antiinfluenzale e così dovrebbero evitarne gli effetti, o comunque ridurli considerevolmente. Per tutti gli altri, attenzione alle forme con cui l’influenza dovesse presentarsi.
Nella maggior parte dei casi, non si dovrebbe andare oltre, anche nelle casistiche peggiori, alcune linee di febbre, dolori e spossatezza. Occhio però a un sintomo sottovalutato, quello della tosse persistente. Che potrebbe anche non associarsi, almeno nell’immediato, ad altri tipici dell’influenza, ma che invece potrebbe celare una malattia più preoccupante.
La tosse persistente può essere un sintomo di polmonite atipica: come riconoscerla e curarla
La tosse persistente potrebbe dunque non essere causata dal virus influenzale, ma dal batterio Mycoplasma pneumoniae. Quindi, quello responsabile della polmonite e nello specifico della polmonite atipica.
I dati degli esperti spiegano che l’incidenza di questo genere di infezione rispetto allo scorso anno si è decuplicata. Si tratta, proprio perché ‘atipica’, di una forma più difficile da individuare, anche perché è meno debilitante rispetto alle altre e il paziente può tendenzialmente svolgere le sue attività quotidiane senza troppi problemi.
La tosse persistente non va sottovalutata soprattutto perché può durare piuttosto a lungo, non favorendo il decorso della malattia, che per sparire, senza una cura opportuna, potrebbe anche metterci qualche settimana. Non sono molti i casi in cui questa evolva in una polmonite più grave, ma una visita dal medico, qualora si tossisca da qualche giorno in maniera incontrollata, è d’obbligo.
La miglior cura per la polmonite atipica, secondo i medici più accreditati, sarebbe l’Azitromicina, rispetto all’Amoxicillina che si utilizza di solito per trattare le forme più classiche di polmonite. Tuttavia, per valutare lo stato delle cose e capire caso per caso quale sia la migliore terapia, occorre uno specifico tampone.