C’è una nuova truffa che azzera i conti in un minuto, da cui bisogna assolutamente difendersi per evitare sgradevoli sorprese: la posizione dell’Agenzia delle Entrate è chiarissima
I cybercriminali trovano sempre nuovi modi per attuare le truffe online che inguaiano privati cittadini o addirittura aziende. Dai furti d’identità ai siti web falsi, passando per il pishing. E’ possibile ingannare le vittime in tanti modi, si acquisiscono dati sensibili, personali, a volte addirittura bancari, e poi si procede con la truffa.
Talvolta, gli utenti vengono ingannati da email o sms che sembrano ufficiali, ma che in realtà non lo sono. Dunque, c’è sempre bisogno di difendersi. Innanzitutto essendo consapevoli che si possono subire questi tentativi e quindi attuare delle misure preventive. Verificare l’affidabilità delle fonti, avere degli antivirus e attivare l’autenticazione a due fattori, sono fattori chiave per proteggersi.
Tuttavia, l’Agenzia delle Entrate viene praticamente imitata dai cybercriminali che vogliono aggirare le proprie vittime con la strategia di pishing. Ci sono, quindi, delle minacce informatiche anche per loro nell’era della digitalizzazione. Questo fa preoccupare ancora di più gli utenti che si sentono avviliti e, in caso di comunicazioni, non riescono a distinguere se ciò che c’è scritto nel messaggio sia vero oppure no.
I destinatari vengono presi di mira dai truffatori che sfruttano il logo e i colori ufficiali dell’Agenzia delle Entrate. Generano email che sembrano autentiche dove c’è scritto di problemi fiscali, chiedendo dati sensibili. Sono tre le fasi in cui si sviluppa questa truffa: l’email dalla fake Agenzia che notifica dei presunti problemi fiscali.
In caso di risposta da parte della vittima, i truffatori insistono con una seconda email, stavolta che induce più pressione psicologica, parlando di ‘definizione bonaria’ e chiedendo un pagamento di sanzioni elevate. E nelle comunicazioni è possibile che si facciano riferimenti falsi a Enrico Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia.
Nella terza fase, i truffatori contattano la vittima al telefono spacciandosi per operatori dell’Agenzia delle Entrate. Proseguono minacce se non vengono forniti dettagli ulteriori o eseguiti pagamenti urgenti di conseguenze legali. Il modo migliore per evitare queste trappole e non cedere alla paura è quello di riconoscere le comunicazioni dell’Agenzia delle Entrate, che non chiede mai informazioni sensibili via email o al telefono. Inoltre, le comunicazioni ufficiali sono sempre visibili sul sito ufficiale. In caso di dubbi, bisogna contattare la stessa Agenzia.