E’ una pratica piuttosto diffusa tra gli italiani ma non priva di rischi. Con la nuova legge ora si rischiano multe superiori a 3.000 euro
E’ passato ormai oltre un mese dall’entrata in vigore di una nuova legge che ha fatto parlare molto di sé per le grandi novità introdotte dopo un lungo iter di approvazione.
Ci riferiamo al nuovo Codice della Strada, operativo dallo scorso 14 dicembre con una serie di provvedimenti di grande impatto, primi fra tutti quelli sull’inasprimento delle multe e delle sanzioni accessorie comminate per alcune delle infrazioni stradali più comuni e (purtroppo) causa di incidenti come la guida con lo smartphone, in stato di ebbrezza oppure sotto l’effetto di sostanze psicotrope/stupefacenti.
Il nuovo testo di legge ha introdotto, tra le altre, novità anche per quanto riguarda l’installazione e le sanzioni comminate dagli autovelox e l’abbandono degli animali in strada. Confermata, invece, la validità delle disposizioni per un’altra condotta particolarmente diffusa tra gli automobilisti italiani ovvero quella del prestito del proprio veicolo di proprietà ad altre persone che non fanno parte necessariamente del proprio nucleo familiare.
Attenzione a prestare la propria auto ad altri, ecco cosa si rischia
Le nuove regole relative al prestito della propria auto sono contenute all’articolo 94 comma 4-bis del Codice della Strada che stabilisce la possibilità per chiunque di guidare un veicolo di cui non si è proprietari, precisando però limiti e vincoli da rispettare per non incorrere in sanzioni anche di notevole entità.
Con il nuovo CDS, resta in vigore la possibilità per familiari e conviventi del proprietario di guidare un’auto a loro non intestata per un periodo di tempo non limitato. In caso di controlli, saranno le forze dell’ordine ad accertare l’eventuale appartenenza del conducente al nucleo familiare del proprietario. E’ assolutamente diverso, invece, il caso in cui prestiamo la nostra auto a persone (amici o conoscenti) con cui non si hanno legami di parentela o affinità familiare.
Se ci si ritrova in circostanze simili è necessario comunicare alla Motorizzazione di riferimento l’avvenuto cambio di conducente, una disposizione che diventa obbligatoria se il prestito dell’auto è superiore ai 30 giorni. In pratica, il proprietario dovrà presentare una dichiarazione in cui autorizza un’altra persone a usufruire della propria auto. Dichiarazione che deve essere redatta con le informazioni sull’identità del conducente, il numero di targa del veicolo e il periodo di tempo in cui il mezzo è stato prestato.
In molti tra gli automobilisti ignorano il fatto che prestare la propria auto ad “estranei” comporta rischi anche per quanto riguarda l’assicurazione che può rivalersi per possibili danni o incidenti causati da un conducente non autorizzato anche con l’eventuale “polizza conducente” già attivata. Pertanto, se si ha intenzione di dare in prestito la proprio auto per un periodo di tempo non limitato, è opportuno informare quanto prima anche la propria compagnia assicurativa.
Per il proprietario che non rispetta l’obbligatorietà della delega per il prestito e incorre in controlli che accertano l’irregolarità è prevista una sanzione minima di 700 euro la quale, nei casi più gravi, può arrivare fino a 3.636 con il ritiro della carta di circolazione. Se temete che la delega non sia sufficiente per proteggervi dai rischi, potete ricorrere a un’altra soluzione più sicura anche per quanto riguarda eventuali problemi assicurativi. Si tratta del contratto di comodato sull’utilizzo dell’auto che va redatto da un professionista e successivamente registrato in Motorizzazione.