C’è una data da segnare assolutamente in rosso sul calendario per molti italiani. E’ quella del prossimo 28 febbraio, ecco cosa accadrà
Ridursi all’ultimo momento nel rispettare obblighi e scadenze è un’abitudine comune a molti. Una condotta che, in alcuni casi, può essere anche pericolosa specie quando si tratta di adempimenti di grande importanza che se non assolti nei termini indicati possono avere conseguenze significative su chi ritarda, o peggio ancora, dimentica di procedere come dovuto.
Quando si parla di tasse ed adempimenti fiscali, rispettare le scadenze è fondamentale per non incorrere in sanzioni o perdere eventuali diritti acquisiti. Nell’ambito dei provvedimenti varati dai vari Governi in ambito fiscale, la rottamazione delle cartelle esattoriali è uno di quelli di maggiore impatto sui cittadini. Essenzialmente, si consente ai contribuenti che hanno accumulato debiti con il fisco negli anni passati, di appianare le pendenze con il fisco tramite una definizione agevolata/rateale dei ruoli affidati all’Agenzia delle Entrate.
Tra le varie iniziative di definizione delle pendenze fiscali con l’Erario, la rottamazione quater, disciplinata dalla legge 197 del 2022, si riferisce alle istanze presentate dai contribuenti e approvate dall’Agenzia delle Entrate entro il 30 settembre 2023. Con l’approvazione delle richieste di rateizzazione, è stato stabilito dall’agente della riscossione un crono programma da rispettare per chiudere l’intera procedura e che prevede un piano di rientro di massimo 18 rate.
Le scadenze sono così definite:
Pertanto, per tutti coloro che hanno rispettato il citato crono programma si avvicina la scadenza della settima rata fissata a venerdì 28 febbraio 2025, per la quale sono comunque previsti cinque giorni di tolleranza fino al 5 marzo. Si tratta di un termine vincolante che, se non rispettato, può provocare la perdita del beneficio precedentemente acquisito di poter procedere al pagamento in maniera agevolata del debito con l’Erario.
Essenzialmente, se la settima rata non viene saldata con le scadenze stabilite, i versamenti effettuati precedentemente saranno considerati solo somme a titolo di acconto sull’intero importo dovuto. Inoltre, si perde anche la cancellazione di sanzioni e interessi sul debito ottenuta con l’adesione alla procedura di rottamazione. Di fatto, se si salta un pagamento rateale, l’Agenzia delle Entrate procederà a un nuovo calcolo dell’imposta residua, di nuovo maggiorato di sanzioni e interessi.
Dunque, dimenticarsi di saldare la settima rata può costare davvero molto caro al contribuente che può procedere al pagamento nelle modalità consuete tramite il servizio Paga Online dell’Agenzia delle Entrate, i canali telematici di banche e Poste Italiane e degli altri operatori che aderiscono a PagoPa oppure presentando i moduli di pagamento presso banche, Poste, ricevitorie e tabaccai abilitati.