Un annuncio davvero toccante quello appena arrivato su Michael Schumacher. E’ di una persona che lo conosce come pochi
Undici anni, tanto è passato dal 29 dicembre 2013, giorno in cui la vita di Michael Schumacher è stata stravolta per sempre.
Era tarda sera quando TG e siti di informazione di tutto il mondo rilanciarono la notizia della caduta dell’ex campione di Formula 1 durante una discesa con gli sci sulle nevi di Meribel, in Francia, dove Michael stava trascorrendo le festività natalizie con la famiglia. Un trauma cranico gravissimo costrinse Schumacher a operazioni chirurgiche ravvicinate e a un lungo periodo di coma.
Per giorni si è temuto sulla sua vita. Schumi è riuscito a sopravvivere ma, da allora, delle sue condizioni di salute non si sa nulla. La famiglia, su decisione della moglie Corinna, ha mantenuto un riserbo serrato. Nulla è trapelato di ufficiale, solo indiscrezioni mai confermate. Nessuno sa come stia adesso Schumacher. Sappiamo solo che vive nella sua villa a Gland, sulle rive del lago di Ginevra, nella massima privacy e in una residenza attrezzata per consentirgli le migliori cure possibili.
Michael Schumacher, parole che fanno davvero commuovere
Poche e selezionate persone possono accedere alla villa di Gland per una visita a Schumacher. Una di queste è Jean Todt, manager con cui il campione tedesco ha vissuto i suoi anni migliori in Formula 1 con i cinque Mondiali vinti consecutivamente con la Ferrari tra il 2000 e il 2004. Fu proprio grazie al pilota tedesco che il titolo iridato è tornato a Maranello dopo un digiuno che durava addirittura dal 1979.
Una coppia memorabile, quella tra Todt e Schumacher, ricordata ancora con grandissimo affetto e nostalgia dai tifosi della Ferrari che sognano di tornare prima o poi a quell’epoca in cui il Cavallino Rampante dominava in F1. Nella loro esperienza in Ferrari, Schumacher e Todt hanno costruito un rapporto personale solido e autentico che è andato ben oltre i memorabili trionfi in pista.
La conferma ulteriore è arrivata dalla recente intervista rilasciata da Jean Todt a Repubblica in cui ha parlato di Schumacher così: “Michael è un fratello, un amico, è un’altra cosa. Mi ha insegnato l’umiltà. Sembrava arrogante e invece era timido. si proteggeva.” L’ex team principal della Ferrari non ha abbandonato il suo campione, anzi. “Lo vedo regolarmente e con affetto – ha concluso – lui e i suoi cari. Il nostro legame va oltre i trascorsi di lavoro. E’ parte della mia vita che oggi è molto lontana dalla Formula 1.”
Parole davvero sincere e significative quelle di Jean Todt che, con la consueta discrezione, anche stavolta non ha rivelato nulla sulle condizioni di Schumacher. In fondo, è anche questo un grande segno di rispetto e amicizia.
