C’è un aspetto del nuovo codice della strada che viola la Costituzione, possono quindi arrivare una pioggia di ricorsi per le multe già ricevute da parte delle vittime
Il nuovo codice della strada voluto fortemente da Matteo Salvini è stato molto criticato per le multe salate, ma non solo. Si è discusso parecchio sull’assunzione di sostanze, come droghe leggere, anche giorni prima di quando si viene fermati per un controllo. In sostanza, questo principio va contro la costituzione, in particolare contro l’offensività del reato.
Afferma che il legislatore non può prescindere, nella configurazione dei reati, dal necessario collegamento con un’offesa – o la messa in pericolo – a un bene giuridico di tutela penale. In parole povere, nel nuovo codice per la strada si dà per scontato che l’assunzione di sostanze, anche giorni prima del controllo, possa essere considerato come una condotta offensiva.
Ma così non è e questo si pone in contrasto con gli articoli 13, 25 e 27 della Costituzione. Non c’è fondamento empirico-scientifico da parte di questa affermazione assoluta di pericolosità nella riforma del codice della strada. Infatti, la sola presenza di tracce di sostanze nell’organismo non vuol dire un’alterazione delle capacità fisiche del guidatore.
E’ evidente soprattutto quando si parla assunzioni risalenti nel tempo. Possono quindi restare tracce nell’organismo, anche se gli effetti sono completamente spariti. Dunque, viene violato il principio di offensività anche privando il giudice della possibilità di valutare la lesività ella condotta nel caso specifico.
Non si può, quindi, trarre delle conclusioni affrettate nell’automatismo tra assunzione e reato. Viene quindi trasformato in una sorta di punizione non per la condotta pericolosa nella circolazione stradale, ma per l’assunzione pregressa di sostanze. Quindi si passa in modo ingannevole da un reato di pericolo a un illecito di disobbedienza.
C’è attesa anche di capire cosa deciderà la Corte di Cassazione in questo senso, perché è in atto una sentenza che può mettere in discussione il codice della strada varato da Salvini. I giudici credono che gli esami delle urine abbiano un’affidabilità limitata, a differenza di quelli del sangue che danno prova certa. Quindi si rischia di punire chi è innocente. Restano dei forti dubbi sulla riforma, perché ci si sofferma più su delle analisi, spesso non affidabili, piuttosto che sullo stato reale del guidatore. Non resta che attendere per capire i nuovi sviluppi.