Continua a tenere banco il tema dell’abolizione dell’ora legale, è stata presa una decisione importante in merito: ennesimo stravolgimento
Siamo ancora nel pieno dei mesi invernali, con una nuova ondata di freddo e maltempo, dopo diverse settimane piuttosto miti, che sta piombando nuovamente sul nostro paese. Ci vorrà ancora un po’, dunque, per l’avvento, finalmente, della primavera e per il rialzo delle temperature tipico della bella stagione. Ma, ormai giunti a metà febbraio, stiamo iniziando, intanto, a godere di giornate un po’ più lunghe.
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L’ora del tramonto si sta spostando progressivamente in avanti e questo aiuta, a volte, nella gestione dell’umore quotidiano, vedendo maggior ‘luce’ davanti a noi. Quindi, come di consueto, alla fine del mese di marzo ci sarà il ritorno dell’ora legale, appuntamento tradizionale ormai da diversi decenni, con lo spostamento delle lancette dell’orologio di un’ora in avanti rispetto all’orario sancito dal regolare ciclo solare. Questo farà sì che le ore di sole giungeranno quasi fino a sera.
Il weekend per il cambio dell’ora sarà come al solito l’ultimo del mese di marzo. Con il passaggio delle lancette un’ora avanti nella notte tra sabato 29 marzo e domenica 30 marzo, switchando automaticamente dalle 2 alle 3 di notte. Dormendo un’ora in meno, quella notte, ma beneficiandone nei giorni successivi. Anche se da tempo si dibatte sull’opportunità di abolire l’ora legale. Del tema si è tornato a parlare di recente ed è stata presa una decisione fondamentale.
Ora legale, l’Italia decide di conservarla ancora: ecco il motivo
L’ora legale non verrà abolita per il momento in Italia. Il duplice cambio dell’ora, con lo spostamento delle lancette in avanti a fine marzo e il ritorno all’ora solare alla fine di ottobre, sarà mantenuto anche nei prossimi anni.

Per l’abolizione dell’ora legale, a spingere molto sono stati soprattutto i paesi del Nord Europa. L’Italia e i paesi del Mediterraneo, però, beneficiano sempre molto di questa misura, che, va ricordato, ha una ragione prevalentemente energetica alla base. Con il cambio dell’ora, infatti, si cerca di recuperare qualcosa rispetto alle tante ore che vanno dall’alba all’inizio delle attività lavorative, in estate. Cercando dunque di far coincidere queste il più possibile con le ore di luce e ottenendo un notevole risparmio energetico. Motivo per il quale, al momento, la misura non è assolutamente in discussione.