Grave lutto nel mondo della televisione italiana, era una vecchia conoscenza all’interno della storia della Rai.
La Rai è una trasmissione pubblica che ha un grande seguito ed ha avuto un ruolo cruciale nella storia della televisione italiana. Nelle ultime ore una persona, vecchia conoscenza del mondo Rai, è venuta a mancare e il suo lutto ha sconvolto tante persone. Una brutta notizia per l’intero mondo Rai.
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A 95 anni è venuto a mancare Vito Molinari, regista che nel giorno 3 Gennaio 1954 si occupò di dirigere il programma inaugurale su Radio Televisione italiana. E’ stato solo il primo ed ha realizzato oltre 2 mila trasmissioni. Vito è stato colui che ha inventato il concetto di varietà con trasmissioni come L’Amico del Giaguaro, Un due e tre e soprattutto l’edizione di Canzonissima del 1962, un edizione che fece molte polemiche a causa della censura di Dario Fo e Franca Rame.
Vito Molinari si è spento nella notte all’età di 95 anni in provincia di Genova, a Lavagna, e l’uomo era ricoverato in Ospedale. Un personaggio molto influente e che lo stato aveva nominato Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica italiana. Un personaggio che ha scritto la storia della televisione italiana e che ha dato un grande apporto a tutto ciò.
Lutto nel mondo Rai, chi era davvero Vito Molinari
Una passione nata fin dalla gioventù con Molinari che da giovanissimo segue recitazione e fonda a Genova il centro Universitario teatrale. Nel 1953 partecipa al periodo sperimentale della televisione e viene scelto da Sergio Pugliese come regista del primo giorno delle trasmissioni Rai e il 3 Gennaio 1954 il canale Nazionale Rai durò un’ora, dalle 11 fino alle 12 e spiegò come avrebbe funzionato.
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Molinari è diventato negli anni una vera colonna della Rai e specialmente del varietà: da Raimondo Vianello a Ugo Tognazzi fino a Corrado e Monica Vitti. Vito ha lavorato con alcuni dei più grandi artisti della storia e sempre ottenendo grandi risultati. Tra gli anni ’50 e gli anni ’70 Vito Molinari ha diretto diverse opere in prosa e storie molto interessanti e con attori di grande rilievo.
Oltre a questo però va detto che l’uomo ha lavorato anche a teatro dove ha ottenuto grandi riconoscimenti, ha diretto oltre 40 opere al Festival di Trieste e in varie città italiane. Lo ricordiamo anche per alcuni brevi sceneggiati in onda su Carosello, spazio pubblicitario Rai. L’emittente pubblica perde una vera leggenda che ha fatto la storia della televisione.