LATINA – L’autoriduzione delle bollette di Acqualatina potrebbe rivelarsi un boomerang per gli utenti, che si troverebbero a pagare more e restare senza più acqua nei rubinetti. Sono le associazioni dei consumatori a mettere in guardia sull’argomento, sul quale vi è poca informazione sulle conseguenze.
Franco Conte, presidente provinciale di Confconsumatori, e Pasquale Fedele, presidente provinciale Udicon (Unione Difesa Consumatori), spiegano che la riduzione del flusso idrico è prevista dal contratto del servizio idrico integrato in caso di non pagamento delle bollette.
E’ tutto scritto nero su bianco nell’articolo 17 del regolamento del servizio idrico integrato. In particolare, per le prime case e tariffe agevolate è prevista esclusivamente la riduzione del flusso e non la sospensione. La riduzione, si legge nel regolamento, “verrà effettuata (ove tecnicamente possibile) tramite l’installazione di strumenti di limitazione della portata e della pressione di fornitura, garantendo un quantitativo minimo vitale di acqua, a salvaguardia dei bisogni primari dell’utente”. Diverso il caso per le altre tipologie come i locali commerciali e le seconde case, dove è previsto il distacco. “Le spese per le operazioni di installazione e di rimozione dello strumento di limitazione della portata o di sospensione e riattivazione del servizio, sia idrico che fognario, sono a carico dell’utente”, recita il regolamento. La riattivazione in caso di sospensione ha un costo di 167 euro.
Tra l’altro, la riduzione non avviene “quando l’utente produca documentazione idonea a comprovare il suo stato di indigenza”. E ancora, “nel caso in cui presso l’utenza singola, avente tipologia domestica, prima abitazione, risieda una persona affetta da comprovata grave malattia o da disabilità, che la rendano non autosufficiente e il suo stato sia dichiarato da uffici pubblici mediante idonea certificazione”.
Sul rispetto del regolamento da parte del gestore idrico si sono già attivate le associazioni dei consumatori, che vigilano affinché le regole siano applicate.
Ma c’è un altro aspetto sul quale Confconsumatori e Udicon pongono attenzione: la morosità che determina l’aumento del costo delle bollette in quanto ciò che non viene pagato è poi spalmato sugli altri utenti. “L’autoriduzione come forma di protesta – spiegano Franco Conte e Pasquale Fedele – si ripercuote sugli utenti virtuosi. Se si contesta bisogna far seguire un reclamo, andare in causa con Acqualatina. Ma protestare solo con l’autoriduzione determina la riduzione del flusso e la sospensione del servizio, che sono previste dal regolamento del servizio idrico integrato. L’autoriduzione fine a se stessa non serve, bisogna continuare con un contenzioso”.
Di qui l’appello: “Invitiamo gli utenti a non autoridursi da soli la bolletta ma a rivolgersi alle associazioni dei consumatori per le opportune verifiche. Certo, Acqualatina dovrebbe essere un po’ più elastica visto il periodo estivo e sono applicate le tabelle senza tenere conto dei singoli casi. Per questo facciamo chiarezza sulla autoriduzione e bisogna essere consapevoli delle conseguenze”.