La corretta conservazione degli alimenti è una pratica da seguire per mantenerne intatte la qualità e i valori nutritivi. Attenzione però anche alle “scadenze”
Carne, latte, pane, verdure o pesce, per ogni alimento esistono delle regole ferree e codificate per la loro conservazione in frigo e o in freezer, necessaria se non abbiamo la necessità di consumarli subito.
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Generalmente, si tratta di procedimenti di facile e immediata esecuzione che, se svolti al meglio e con continuità, permettono di mantenere la qualità del cibo nel lungo periodo e con essa le proprietà nutritive che lo caratterizzano. Tra gli alimenti che necessitano di un trattamento specifico spicca sicuramente la carne, uno di quelli che, più di altri, ha un tempo di consumo che non coincide necessariamente con il momento dell’acquisto.
Se si sceglie di mangiarla entro 2-3 giorni, possiamo tenerla anche in frigorifero. Qui, la carne (in fettine, bistecche o tranci) deve rimanere necessariamente chiusa in bustine per alimenti oppure protetta con pellicola o carta stagnola per evitare la contaminazione con altri alimenti presenti sui vari ripiani, dai quali va assolutamente distanziata. E’ necessario inoltre consumarla nel tempo indicato per non farla guastare e quindi vanificarne l’acquisto.
Carne nel congelatore, attenzione alla “scadenza”
Se scegliamo di consumare la carne oltre i 2-3 giorni dall’acquisto dobbiamo ricorrere al congelatore per conservarla al meglio. Anche in questo caso, le procedure per mantenerla al meglio sono codificate e tutt’altro che difficili da eseguire. Anzitutto, per favorire il congelamento della carne, è opportuno che la stessa sia conservata in fette o monoporzioni, ben separate l’una dall’altra. In questo modo – rispetto ai pezzi di grandi dimensioni – il freddo la avvolge in maniera omogenea con un conseguente scongelamento più efficace e veloce.
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Una volta congelata, la permanenza della carne nel freezer dipende soprattutto dalla tipologia della stessa. Ognuna infatti differisce dall’altra per i tempi di conservazione. Ad esempio, come indicato dagli stessi produttori, è necessario scongelare salsicce e macinati entro tre mesi, la carne di maiale non oltre i quattro e quella di bovino a nove mesi dall’inizio del congelamento. La più resistente è la carne di pollo e tacchino che può restare in freezer almeno per un anno.
Ovviamente, per essere rispettate al meglio, queste tempistiche impongono che il congelatore in cui abbiamo riposto la carne funzioni sempre al meglio. Pertanto, deve essere sempre nostra cura monitorarne le prestazioni, verificando prima di tutto la presenza di un eccessivo strato di ghiaccio all’interno del vano, una delle principali anomalie sull’efficienza dell’elettrodomestico. Al contempo, è opportuno porre su sacchetti e contenitori un’apposita etichetta che riporta la data di inizio del congelamento della carne e, di conseguenza, anche la sua “scadenza” nei limiti temporali sopra citati.