Un italiano potrebbe prendere il posto di Papa Francesco sul soglio pontificio: ecco la candidatura autorevole
Tiene sempre banco la situazione di salute di Papa Francesco, che negli ultimi giorni ha fatto intravedere qualche lieve miglioramento, ma per il momento il Pontefice rimane ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma. La prognosi non è ancora stata sciolta, nonostante alcuni segnali incoraggianti. Proseguono le cure dei medici, mentre i fedeli di tutto il mondo sono in preghiera affinché il Papa stia presto meglio.
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Bergoglio è stato messo a dura prova da una polmonite bilaterale che non gli da’ tregua da diverso tempo. Inevitabile, a queste condizioni, iniziare a pensare al futuro del pontificato. Per il momento, è stata esclusa l’ipotesi delle dimissioni. Ma presto o tardi l’avvicendamento sarà necessario.
Dunque, tra non molto potremmo assistere a un nuovo conclave e a una nuova elezione papale. Situazione piuttosto particolare, dato che, se dovesse avvenire entro l’anno, sarebbe la prima volta a verificarsi durante un Giubileo. E in tal senso, in questo momento, gli scenari appaiono piuttosto incerti.
Il collegio dei cardinali conta 253 elementi, ma solamente 140 sono eleggibili per il soglio pontificio, avendo meno di 80 anni. Le indiscrezioni dei vaticanisti spiegano come l’elezione si preannunci attualmente imprevedibile come non mai. Ci sono, naturalmente, dei nomi che spiccano più di altri. Uno dei candidati più autorevoli potrebbe essere un italiano.
Papa Francesco e la successione, spunta il nome di Pietro Parolin: è il Segretario di Stato Vaticano
Per l’elezione a nuovo Papa, attenzione alla figura di Pietro Parolin. Una candidatura che avrebbe una sua ragion d’essere e che potrebbe riportare un italiano, dopo diversi decenni, nel ruolo di primo vicario di Cristo.
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Parolin, 70 anni, è il Segretario di Stato Vaticano e vanta una grande esperienza in campo diplomatico. Ma c’è anche un altro italiano che potrebbe dire la sua. Vale a dire, Matteo Maria Zuppi, Cardinale attuale presidente della Conferenza Episcopale italiana e inviato speciale del Papa per la guerra in corso in Ucraina. L’incertezza è data da diversi fattori, come l’eliminazione, da parte dell’attuale Papa, delle riunioni regolari del Collegio dei Cardinali. Molti tra loro, di fatto, non si conoscono e questo renderà l’esito del voto in conclave particolarmente imprevedibile.