Una settimana con cieli sereni e temperature miti, quella in corso, su tutta Italia. Intanto, spuntano già le prime previsioni per la prossima estate
Marzo è cominciato con un gradito anticipo di primavera su tutta Italia. Cieli sereni e temperature miti, in alcuni casi anche al di sopra della media del periodo, ci accompagnano da lunedì scorso insieme all’inevitabile escursione termica, tipica di questi frangenti, con minime all’alba vicine o poco superiori allo zero.
La fase soleggiata proseguirà almeno fino a venerdì 7 marzo quando è previsto un graduale indebolimento dell’alta pressione con un primo peggioramento atteso in Sicilia e Calabria. Successivamente, la nuvolosità raggiungerà anche le altre regioni meridionali e quelle centrali mentre al nord permarranno condizioni meteo favorevoli almeno fino a sabato.
Da domenica 9 marzo, invece, è previsto un peggioramento più marcato che si protrarrà anche per la prossima settimana, interessando tutto le regioni centro-settentrionali con quantitativi di pioggia che si prevedono anche molto elevati. Dinamiche meteorologiche che si inquadrano nel contesto sempre movimentato che contraddistingue spesso il mese di marzo tra caldi anomali e precipitazioni anche abbondanti che possono favorire anche eventi estremi.
Le previsioni meteo per l’estate, le prime anticipazioni
A proposito di eventi estremi, sono spuntate già le prime ipotetiche previsioni per la prossima estate. Presto, ovviamente, per avere certezze ma, almeno stando a quanto riportato da meteogiornale.it, le attuali proiezioni indicano una possibile presenza sempre più marcata dell’anticiclone africano, principale responsabile del caldo torrido e opprimente dello scorso anno.
Anticiclone africano, la cui azione farà salire spesso il termometro oltre i 40 C° in città e zone interne, rendendo le giornate difficili da fronteggiare. Giorni e anche notti, visto che, per settimane la scorsa estate, la colonnina di mercurio si è attestata tra i 25 e i 30 C° anche senza soleggiamento diurno.
Se si dovesse riproporre un contesto meteorologico simile, alle alte temperature e al clima opprimente si possono affiancare altri fenomeni estremi come temporali improvvisi e intensi nonché grandinate con i chicchi di ghiaccio che, a causa dell’elevato contrasto termico, potrebbero raggiungere dimensioni impressionanti. Precipitazioni insomma che, con i loro quantitativi elevati, aumentano anche il rischio di allagamenti, frane nonché di danni ingenti a persone e cose.
Non dovremmo pertanto stupirci se tra quattro mesi ci imbatteremo in un’altra estate torrida nel ricordo ancora non svanito di quella di un anno fa, la più calda di sempre in Europa. Ce lo conferma ulteriormente questo dato impressionante. Tra il 10 e l’11 agosto 2024, la temperatura in cima al Monte Bianco si è attestata ininterrottamente a +4 C° mentre per lo zero termico si doveva salire fino ai 5200 metri. Facile immaginarsi come ci sentiva altrove in quei giorni.
