Da oggi, si può credere davvero alla vita dopo la morte: la prova nel racconto di un medico
Ce lo chiediamo molto spesso, nel corso della nostra vita, a prescindere da quelle che possano essere le nostre effettive convinzioni religiose. Una delle domande ricorrenti che ci facciamo è se c’è vita dopo la morte. Ovviamente, impossibile dare una risposta univoca e certa in questo senso, anche se le scuole di pensiero sono numerose.

In molti di noi ci siamo probabilmente imbattuti in alcuni racconti di esperienze di pre-morte che lascerebbero intuire che possa esserci qualcosa, al di là della nostra esistenza terrena. Se non il paradiso, così come siamo stati abituati ad immaginarlo, qualcosa che possa assomigliarci. C’è qualcuno che ritiene effettivamente che la vita dopo la morte ci sia.
Vita dopo la morte, il dottore ne è sicuro: “La coscienza sopravvive”
In particolare, in tal senso si è esposto un medico, il dottor Jeffrey Long, un oncologo radioterapista e ricercatore, molto appassionato sul tema. Il dottor Long ha studiato oltre 5 mila testimonianze di pazienti che hanno vissuto esperienze di pre morte, ed è giunto alla conclusione che la coscienza sopravviva alla morte stessa.

Long spiega infatti che analizzando le varie esperienze raccontate da pazienti che erano in fin di vita, si possono identificare dei passaggi ricorrenti, quasi alcuni schemi fissi, ed è difficile pensare a delle coincidenze. Quasi la metà dei pazienti in pre morte hanno infatti affermato di essersi visti fluttuare sopra se stessi, e non solo. In tanti hanno confermato il classico tunnel di luce, che non sarebbe dunque una leggenda metropolitana. Avvertendo inoltre la presenza dei propri cari al proprio fianco e una grande sensazione di pace e serenità.
Il dottor Long ha quindi respinto l’idea che possa trattarsi di allucinazioni dovute alla mancanza di ossigeno nel cervello o di attività cerebrale residua. Queste sono le principali spiegazioni che si è data la scienza di fronte a episodi simili, ma, sempre da parte di Long, è stato sottolineato come sia difficilmente spiegabile descrivere con precisione eventi avvenuti mentre il cervello era inattivo. Insomma, siamo probabilmente di fronte a qualcosa che non può essere frutto del caso e che forse può aprire davvero ad altri orizzonti dopo la nostra morte.