E’ stata indetta per venerdì 28 marzo una giornata di sciopero in tutta Italia. Ecco chi si asterrà dal lavoro per 8 ore
Nuovo sciopero proclamato in Italia. Proprio di quello sul trasporto aereo e ferroviario che si sta svolgendo sabato 8 marzo, è arrivata la conferma di un’altra mobilitazione a livello nazionale.

La data scelta è quella di venerdì 28 marzo quando ad astenersi dal lavoro saranno nuovamente gli operai metalmeccanici, già mobilitatesi per altri scioperi nazionali a febbraio e a dicembre dello scorso anno. Lo sciopero è stato proclamata dalle segreterie nazionali dei sindacati Fim CISL, Fiom CIGL e Uilm UIL, una protesta unitaria dunque che coinvolgerà gli iscritti in manifestazioni provinciali e regionali.
La giornata di mobilitazione nazionale, con l’astensione dal lavoro per 8 ore, sarà preceduta da tre grandi assemblee (una al Nord, una al Centro e un’altra al Sud) in programma venerdì 21 marzo. Nell’occasione, alla presenza di delegati e rappresentanze sindacali provenienti da tutta Italia, saranno concordate e rese note le modalità della protesta.
Sciopero metalmeccanici del 28 marzo, le motivazioni della protesta
Lo sciopero unitario indetto dai sindacati dei metalmeccanici è stato indetto dopo l’interruzione delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro con Assistal e Federmeccanica. A otto mesi di distanza dall’avvio dei negoziati non è stato ancora raggiunto un accordo su alcuni punti cruciali. Su tutti la richiesta di un aumento del salario medio a regime di 280 euro mensili per tre anni per il livello C3.

C’è ancora distanza, su questa parte della negoziazione, con la proposta delle associazioni dei datori di lavoro del settore. Quest’ultima prevede un adeguamento dei salari in base all’inflazione, un provvedimento che se attuato corrisponde al momento a 173,37 euro mensili. Un altro dei punti sul quale non è stato raggiunto ancora l’accordo è l’avvio di una fase di sperimentazione da istituire allo scopo di raggiungere una riduzione dell’orario di lavoro settimanale che, progressivamente, potrebbe arrivare a 35 ore.
Per Michele Della Palma, segretario generale FIOM-CGIL, le “otto ore di sciopero rappresentano un atto di democrazia nei confronti del comportamento irresponsabile di Federmeccanica e Assistal di non riaprire il confronto con i sindacati a otto mesi dall’inizio della trattativa.” “Le distanze sulle condizioni salariali sono infinite“, questa la puntualizzazione di Ferdinando Uliano, segretario generale della FIM-CISL.
La posizione unitaria delle tre sigle sindacali è ribadita da Rocco Palombella, segretario generale della UILM che aggiunge come la controparte abbia proposto “aumenti salariali fumosi e insufficienti e altre misure non adeguate per un rinnovo che deve essere di svolta per vincere le sfide epocali che abbiamo di fronte.“