Pensione anticipata rispetto agli anni di contributi maturati, le varie opzioni a disposizione dei lavoratori
Una delle principali preoccupazioni di tutti noi è relativa al momento in cui potremo andare in pensione e all’entità dell’assegno che ci spetterà. Argomenti cui non è facile dare una risposta univoca, dato che a seconda della categoria di lavoratori cui apparteniamo le cose possono cambiare, considerando anche le ulteriori modifiche che potrebbero intervenire nei prossimi anni.

Sono in molti quelli che cercano di informarsi sulla possibilità di andare in pensione in maniera anticipata, rispetto all’età pensionabile prevista e al numero di anni di contributi maturati. Questa possibilità, in realtà, esiste, anche se riguarda alcuni casi specifici. Andiamo a vedere di quali si tratta.
Andare in pensione con meno di 30 anni di contributi: ecco come
Iniziamo con il dire che per le pensioni di vecchiaia chiunque può andare in pensione a 67 anni, con almeno 20 anni di contributi versati, purché non si sia lavoratori contributivi puri, che hanno iniziato a lavorare e versare dopo il 1995.

Anche i contributivi puri, comunque, possono andare in pensione in anticipo, se lo desiderano e se rispettano alcuni requisiti. Si può andare in pensione a 64 anni, con la pensione anticipata contributiva, della quale si può usufruire se l’assegno previdenziale supera di tre volte l’assegno sociale. Situazione che invece vale al contrario per le lavoratrici madri con figli, che possono anticipare l’uscita dal lavoro anche con un assegno inferiore di tre volte all’assegno sociale.
Le uniche alternative, per andare in pensione con meno di 30 anni di contributi, sono quelle che riguardano l’invalidità pensionabile. Valida dai 56 anni per le donne e dai 61 anni per gli uomini, se si ha una invalidità specifica almeno pari all’80%. Per chi ha maturato 30 anni di contributi, c’è la strada dell’assegno di pensionamento sociale a 63 anni e mezzo, ma soltanto se si fa parte delle categorie caregiver, invalidi o disoccupati.
In altri casi, bisogna far ricorso alla pensione di vecchiaia a 71 anni, oppure a 66 anni e 7 mesi per chi è stato addetto a lavori gravosi e usuranti, ma sempre con almeno 30 anni di contributi. Dunque, per la grande maggioranza della platea dei lavoratori, c’è da mettere insieme 30 e più anni di contributi, per poter finalmente interrompere la propria carriera lavorativa e raggiungere l’agognata pensione.