Il nuovo Codice della Strada ha introdotto un’ulteriore novità per alcune auto con multe fino a 700 euro per i proprietari
E’ entrato in vigore lo scorso 14 dicembre il nuovo Codice della Strada. Numerose le novità introdotte nel testo di legge modificato in più parti e giunto all’approvazione dopo un lungo iter parlamentare iniziato fin dalla nomina di Matteo Salvini a Ministro dei Trasporti.

Il nuovo Codice della Strada ha riformulato l’entità delle multe e delle sanzioni accessorie per alcune delle infrazioni stradali più comuni e causa principale di incidenti e altre tipologie di sinistro stradale. Tra queste rientrano la guida in stato di ebbrezza, con lo smartphone o altri dispositivi elettronico o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Per tutte sono state innalzate le multe oltre alle possibilità per le forze dell’ordine di procedere con il ritiro della patente.
Se queste sono state (e sono tuttora) le novità del nuovo Codice della Strada che hanno avuto più risalto, il testo ne contiene di ulteriori e altrettanto significative. Una, in particolare, riguarda la nuova regolamentazione di un’eventualità in cui possono incappare la gran parte degli automobilisti.
Nuova legge nel Codice della Strada, ecco cosa rischiano queste auto
Ci riferiamo alle campagne di richiamo per gli autoveicoli ovvero quelle comunicazioni con cui le case automobilistiche comunicano ai proprietari possibili difetti riscontrati nei veicoli da sottoporre a riparazione nelle officine autorizzate. Comunicazione che possono riguardare anomalie importanti e tali da incidere significativamente sull’efficienza e soprattutto sulla sicurezza delle auto.
Se prima queste iniziative erano regolamentate solo dal Codice del Consumo ora con il nuovo Codice della Strada diventano parte integrante anche di quest’ultimo con nuovi obblighi previsti per produttori e proprietari.

In particolare è stato stabilito il divieto di circolazione per tutti quei veicoli, soggetti a campagna di richiamo per difetti impattanti sulla sicurezza degli automobilisti, che, a due anni dalla comunicazione del richiamo, non sono stati ancora sottoposti agli interventi necessari per la riparazione delle anomalie riscontrate. La multa prevista per questa infrazione va da un minimo di 173 a un massimo 649 euro, stessi importi già stabiliti per chi viene sorpreso senza revisione.
Come per la revisione, anche in questo caso, l’accertamento della revisione avviene tramite i dispositivi di controllo targhe in dotazione alle forze dell’ordine. Oltre alla possibile multa, l’obbligo di assolvere la procedura di richiamo per il proprio veicolo è necessario anche per evitare possibili problemi con l’assicurazione. Se si continua a circolare con l’auto sottoposta a richiamo per gravi anomalie con l’invito a sospenderne la circolazione (come nel recente caso degli airbag Takata per le auto di Stellantis), la compagnia assicurativa può rivalersi sull’automobilista, in caso di sinistro con colpa, per non aver rispettato le disposizioni tassative comunicate dal produttore.