Cambiamenti in vista per chi riceve l’Assegno Unico, la comunicazione dell’INPS svela le novità previste per il mese di marzo 2025
C’è una platea piuttosto vasta di persone che possono usufruire dell’Assegno Unico per i figli a carico. Ecco perché le ultime notizie sul tema sono interessanti e di dominio pubblico, da non sottovalutare assolutamente.

Per il mese di marzo 2025, ci sarà qualche cambiamento rispetto al solito. Il tutto viene debitamente spiegato da una circolare dell’INPS risalente al mese di gennaio e che svela chiarimenti fondamentali per non farsi trovare impreparati. Di seguito, andiamo a scoprire di che cosa si tratta esattamente.
Assegno Unico marzo 2025, ritardi e cambiamenti negli importi: l’annuncio da parte dell’INPS
Iniziamo con il dire che per il corrente mese di marzo, l’Assegno Unico arriverà con un po’ di ritardo. Per l’esattezza, i soldi saranno erogati a partire dal giorno 20 del mese, dunque almeno cinque giorni dopo rispetto a quanto avviene abitualmente.

Non ci sono particolari problemi dietro questo avvenimento, come spiega la circolare INPS. E’ un ritardo dovuto a una semplice problematica di tipo tecnico, vale a dire l’adesione dell’INPS al sistema di reingegnerizzazione delle procedure di tesoreria della Banca d’Italia. Questo dunque va a determinare lo slittamento del pagamento delle rate di alcuni giorni e riguarderà non solo il mese di marzo, ma anche quelli di aprile, maggio e giugno.
Non è finita qui, ci sono anche altre notizie piuttosto interessanti. Ci saranno anche variazioni sugli importi dell’assegno. In particolare, per chi entro il 28 febbraio non ha presentato la nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica, si terrà conto, nell’erogazione, del valore minimo di 57 euro e 50 centesimi. La nuova DSU, che è necessaria per determinare gli importi corretti come emergono dal prospetto ISEE familiare, può comunque essere regolarmente presentata entro il 30 giugno del corrente anno, avendo diritto ad eventuali arretrati.
Attenzione anche alle maggiorazioni previste, tenendo conto dell’aumento del costo della vita. Di tali maggiorazioni si può beneficiare in alcuni casi specifici. Avremo dunque un aumento di 97,7 euro per figli sotto i 21 anni con disabilità media, aumento di 109,1 euro per figli con disabilità grave, fino a 120,6 euro di maggiorazione per i figli non autosufficienti. Ulteriore maggiorazione che non tiene conto dell’importo del reddito è quella relativa alle madri con meno di 21 anni, per le quali l’aumento è di 23 euro al mese.