Proclamato un altro sciopero in Italia. Ecco chi si asterrà dal lavoro per ventiquattro ore. Già decisa la data
Dopo le mobilitazioni sindacali indette sabato 8 marzo che hanno interessato varie categorie di lavoratori del settore pubblico, nelle scorse ore è stato indetta una nuova giornata di sciopero nazionale. Si tratta dell’ennesima protesta per una rivendicazione contrattuale, evidentemente ancora non soddisfatta dalle istituzioni preposte.
Martedì 1 aprile, si asterranno dal lavoro gli autoferrotranvieri. Corse a rischio, dunque, per autobus, metro e tram che potrebbero subire riduzioni del servizio in ambito locale e regionale. La protesta è stata indetta unitariamente dalle tre sigle sindacali nazionali ovvero CGIL, CISL e UIL, insieme a Faisal e Ugl. Al momento, non stati comunicati gli orari dello sciopero né delle fasce di garanzie. Qualora dovessero essere confermati quelli dell’ultima mobilitazione dello scorso 24 febbraio, il servizio di bus, metro e tram sarà in sciopero dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 fino a fine servizio.
Come si legge nella nota ufficiale delle organizzazioni sindacali, la mobilitazione del 1 aprile 2025 è stata indetta per protestare contro il mancato rinnovo del contratto nazionale, stessa motivazione alla base anche delle precedenti giornate di sciopero. Nel comunicato, CGIL, CISL e UIL specificano ulteriormente perché gli autoferrotranvieri sono costretti ancora una volta ad astenersi dal lavoro.
“Rivendichiamo la piena validità delle intese contrattuali già sottoscritte senza ulteriori condizioni. Il mancato adempimento di quanto previsto non può che tradursi in una fase di mobilitazione che dovremo continuare a mantenere fino a quando parti datoriali e istituzioni non onoreranno gli impegni presi“, così i sindacati rivendicano il diritto dei lavoratori a scioperare per ottenere “il rispetto degli impegni assunti nel percorso di rinnovo contrattuale.”
Prima dello sciopero del 1 aprile del comparto del trasporto pubblico locale, un’altra mobilitazione nazionale interesserà i lavoratori metalmeccanici. In questo caso, CGIL, CISL e UIL hanno indetto uno sciopero di 8 ore per venerdì 28 marzo. La giornata di protesta, con manifestazioni previste nelle principali città italiane, sarà preceduta da tre assemblee partecipate una al Nord, un’altra al Centro e una terza al Sud, in programma venerdì 21 marzo.
Alla stregua degli autoferrotranvieri, anche i metalmeccanici rivendicano il mancato rinnovo del contratto nazionale di lavoro con un incremento salariale di 280 euro lordi mensili, proposta quest’ultima giudicata insostenibile per le imprese di settore che propongono, invece, aumenti in base all’inflazione i quali, al momento, si collocherebbero sui 173€ al mese.