Auto GPL, ecco il dettaglio che spesso sfugge ai distributori di carburante

Le auto a GPL stanno avendo una discreta risalita in termini di vendite sul mercato italiano. C’è tuttavia un “limite” che le contraddistingue ogni volta che ci si reca al distributore per fare il pieno

Il mercato delle auto elettriche non decolla, la benzina costa troppo mentre il diesel è sempre più limitato da normative stringenti sulle emissioni. Qual è dunque il carburante più conveniente ? Con certezza, possiamo affermare che il GPL è in una posizione primaria per quanto riguarda il rapporto tra costo al distributore e resa in quei veicoli in cui è installato un impianto di alimentazione con questo propellente.

nel cerchio un erogatore di GPL sullo sfondo un distributore di benzina
Auto GPL, ecco il dettaglio che spesso sfugge ai distributori di carburante – temporeale.info

Il prezzo del GPL è nettamente inferiore a quello di benzina e diesel. Stando alle ultime rilevazioni di questa settimana, il costo è compreso tra 0,747 e 0,762 euro al litro. Il calcolo è presto fatto. Con un serbatoio di almeno 50 litri, un pieno di GPL costa 37€, a fronte degli 89€ per la benzina e degli 85€ per il diesel. L’elevata economicità del GPL sta avendo effetti decisamente positivi sul mercato auto per i veicoli che montano un impianto a gas di serie.

Stando ai dati di UNRAE sulle immatricolazioni di febbraio 2025, in Italia sono state vendute 13.781 auto a GPL, 207 in più di quelle Diesel. Un sorpasso reso possibile dal grande successo di alcuni modelli che ormai hanno questa motorizzazione come prioritaria come la Dacia Sandero (5.053 vendite lo scorso mese) e la Dacia Duster (2.821). Le vendite sono state elevate anche per la Renault Captur a GPL (1.362) e la Renault Clio (1.362).

Lo “svantaggio” delle Auto a GPL: succede sempre al distributore

Se per rapporto qualità-prezzo del propellente, le auto a GPL rappresentano una soluzione conveniente per chi vuole ammortizzare i costi di manutenzione del veicolo sul lungo periodo, questi modelli hanno tutti un piccolo “svantaggio”. A differenza di quanto avviene per le auto a benzina o diesel, il rifornimento di GPL al distributore non può essere effettuato con il self service ma sempre alla presenza di un addetto della stazione di servizio.

Questa limitazione obbliga i proprietari delle auto alimentate a GPL a recarsi al distributore esclusivamente negli orari e nei giorni di apertura e non in altri come, ad esempio, quelli festivi. Benché l’impossibilità di rifornirsi di GPL al self service non sia sancita formalmente da alcun vincolo normativo, tale scelta viene ancora perseguita su tutta la rete nazionale per esigenze di sicurezza.

erogatore distributore GPL
Lo “svantaggio” delle Auto a GPL: succede sempre al distributore – temporeale.info (foto Ansa)

Durante il rabbocco del GPL che viene effettuato con l’apposita “pistola” collegata al bocchettone del distributore, possono verificarsi delle complicazioni dovute alla bassa temperatura e all’elevata pressione del propellente. Complicazioni eventuali che possono mettere in pericolo l’incolumità dell’utente che sta effettuando il rifornimento e quelle delle altre persone presenti in quel momento al distributore. Per evitare che questo accada, è necessario affidarsi sempre al personale autorizzato, appositamente istruito per far fronte a situazioni di emergenza, su tutte il rischio di un incendio in caso di potenziale innesco.

Una norma datata 2016 aveva stabilito vincoli e criteri per permettere agli utenti di rifornirsi con il GPL al self service. Tra le indicazioni previste c’era la necessità di pistole antisbruffo per l’erogazione, di un operatore da contattare in caso di emergenza e di dispositivi di allarme qualora la pistola per il rabbocco non venisse riposta in modo corretto. Al momento, tutte queste indicazioni non sono state applicate e in Italia non esistono stazioni di servizio con attrezzature e pompe per il GPL adeguate ai criteri di sicurezza previsti.

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